Oggi parliamo di vaccini, in particolar modo della sperimentazione sul vaccino contro l’HIV/AIDS.

L’equipe italiana guidata dal direttore del Centro nazionale Aids, Barbara Ensoli, da dieci anni conduce ricerche sui vaccini contro il virus HIV. Gli studi si sono concentrati su una particolare formula avviando fasi di sperimentazione su soggetti sieropositivi in tutta Italia.

Il fine è quello di stimolare il sistema immunitario aumentando così i Linfociti T e la loro attività, distruggendo le cellule infette in tutto l’organismo. Il vaccino protagonista dell’attuale sperimentazione è basato sulla proteina Tat: uno tra i geni regolatori di HIV, fondamentale per la sua diffusione nell’organismo.

Tat viene prodotta dopo l’ingresso del virus nelle cellule bersaglio dell’organismo. Tat viene rilasciata in grandi quantità dalle cellule infette, permettendo così che il virus si propaghi in tutto l’organismo. Senza Tat il virus è in grado di infettare la cellula ma non di triplicarsi, mentre in sua presenza permette al virus HIV di attaccare nuove cellule.

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In questo caso il vaccino interviene con anticorpi anti-Tat che rallenterebbero la progressione dell’Aids nei soggetti infetti. I T CD8+ (ovvero linfociti T) anti-Tat intervengono riconoscendo le cellule infette uccidendole. La Tat biologicamente attiva ha proprietà immunomodulatorie, ovvero è capace di intensificare la risposta del sistema immunitario. Per questo, il vaccino contro l’Aids sarà basato proprio sulla proteina Tat.

La sperimentazione porta a sperare che questo vaccino possa controllare la replicazione e la propagazione del virus.

I risultati ottenuti sono promettenti e hanno dato la possibilità di proseguire con gli studi sul vaccino terapeutico, quindi con la fase II, che ha dimostrato la tollerabilità e la sicurezza del vaccino da parte dei volontari che hanno preso parte sin dall’inizio alla sperimentazione.

Se i risultati della prima e della seconda sperimentazione risulteranno positivi si potrà procedere con la fase III che estenderà i test ad un numero notevolmente più elevato di persone, questa fase potrà richiedere dai 2 ai 4 anni o più.

Comodo.it continuerà ad aggiornarsi sui progressi e sulle novità in materia di vaccini contro l’HIV/AIDS. Purtroppo non è ancora possibile affermare di aver trovato la risposta per combattere il virus ma la speranza che altri anni di ricerca e sperimentazione possano ottenere risultati sempre più promettenti, è forte!

Per il momento incrociamo le dita e ricordiamo che l’unica protezione contro tutte le malattie a trasmissione sessuale è il Preservativo accompagnata da una corretta informazione ed educazione sessuale!