Le scuole laiche secondarie di Manchester hanno avviato un progetto di educazione sessuale che prevede la distribuzione gratuita di preservativi dai 13 anni in su (nel Regno Unito le secondarie si frequentano fra gli 11 e i 16 anni).
Obiettivo dell’iniziativa è contrastare il preoccupante aumento delle gravidanze giovanili nella città che ha una media di baby mamme del 50 per cento più alta rispetto al resto del paese. L’amministrazione comunale, citata dal Daily Telegraph, ha precisato che le richieste dei ragazzi saranno valutate “caso per caso”.

Il servizio, ha spiegato la fonte, poteva essere destinato ‘in via di principio’ anche ai ragazzi di 11 e 12 anni, ma il timore era quello che qualsiasi prova di attività sessuale a quella età avrebbe portato all’apertura di indagini giudiziarie. In base allo schema, i genitori non vengono a sapere quando i figli chiedono una consulenza o i preservativi, anche se sono stati consultati prima dell’introduzione del programma. In città ci sono ottanta scuole primarie che prevedono già l’insegnamento di tematiche relative ai rapporti di coppia, il concepimento e la nascita. L’idea del nuovo programma è venuta all’amministrazione quando è emerso che le gravidanze giovanili stavano aumentando nonostante il governo, dieci anni fa, avesse chiesto al comune di dimezzarle.Nel 2006 sono rimaste incinta 67 ragazze su mille al di sotto dei 17 anni, nel 1998 la percentuale era del 61,3 per mille.

“Le infermiere incaricate della consulenza e della distribuzione rispondono alle domande dei ragazzi caso per caso e non offrono contraccettivi volontariamente” ha precisato Pauline Newman, responsabile dei servizi per l’infanzia del comune di Manchester. “Tutti i genitori delle scuole che hanno accettato di avviare il progetto – ha aggiunto – sono stati consultati e il personale promuove il dialogo tra figli e genitori sulla sessualità nonostante la scelta finale rimanga dei ragazzi”. L’iniziativa ha scatenato, com’era prevedibile, un dibattito molto acceso. Nick Seaton dell’associazione ‘Campaign for Real Education’, intervistato dal Sun, ritiene, per esempio, che “distribuire contraccettivi nelle scuole secondarie funzionerà semplicemente da incentivo. E questo genere di cose non dovrebbe rientrare nel mandato delle scuole”.

Fonte: alice.it