In Africa i profilattici vengono usati anche per salvare la vita degli elefanti. Si tratta di una geniale idea della Honeyguide Foundation, organizzazione no profit che opera in Tanzania, che ha pensato bene di sfruttare il preservativo per allontanare i grandi animali dalle zone abitate, evitando così di ucciderli. Il condom viene quindi caricato di peperoncino in polvere e terriccio e sparato contro i mammiferi per allontanarli. Una pratica non violenta e sicuramente molto più economica rispetto a qualsiasi altra forma di difesa dai pachidermi, animali tra l’altro in via di estinzione e che spesso vengono uccisi illegalmente dai bracconieri.

Secondo un articolo di Marco Perisse pubblicato su GQ-Italia.it la tecnica, voluta per proteggere la specie, ha dato il via a un vero e proprio programma organizzato, con tanto di corsi di formazione per gli abitanti dei villaggi africani. Una pratica che valorizza il fattore ambientale e che va incontro anche alle questioni economiche del luogo. Per di più, in difesa di questi mammiferi, è stato istituito il World Elephant Day per sottolineare l’importanza di salvaguardare gli elefanti africani che, nel corso degli anni, sono diventati anche una delle principali attrazioni turistiche e che hanno spesso contribuito all’economia del paese.

Come si legge sull’articolo di Perisse, “l’elefante africano – che fino a due-tre decenni orsono era un animale largamente diffuso nel continente e fra le principali attrazioni di un’industria turistica importante per il reddito delle popolazioni locali e le economie del centro-sud africano – è rapidamente precipitato sulla soglia dell’estinzione a causa di stragi indiscriminate da parte di bracconieri e gang che trafficano avorio, al punto che 100mila elefanti sono stati uccisi nel triennio tra il 2010 e il 2012 secondo quanto calcolato dall’African Elephant Coalition, creata da 29 Paesi africani per proteggere il mammifero del quale restano al mondo solo 470mila esemplari. La popolazione è diminuita del 61% in 33 anni. Di qui la necessità di proteggere l’animale da qualsiasi uccisione”.