“Il problema fondamentale è che la nostra civiltà, che è una civiltà della macchina, può insegnare all’uomo tutto ad eccezione di come essere uomo”. Già alla fine del 900 lo scrittore francese André Malraux aveva preannunciato ciò che si sarebbe verificato nell’era digitale.

Siamo tutti su internet, giorno e notte. Per non parlare poi dei millennials, i nativi digitali, che sfruttano la tecnologia per fare qualsiasi cosa. Anche per corteggiare.

Mentre i rapporti interpersonali si basavano sulla fisicità, ci si conosceva l’un l’altro in ogni sfaccettatura e l’aspetto emozionale era predominante. Adesso si tende invece a relazionarsi con una macchina, trasformando l’esperienza interpersonale in “virtuale”. Email, chat, foto condivise. Tutto si svolge online, azzerando così il tempo dell’attesa e l’adrenalina dell’incontro: “Ci vediamo” su Meetic, Tinder o Badoo, le più grandi piattaforme di incontri su internet. Addio tempo delle mele, quindi. Questo è il tempo delle app. E tutto è iniziato così: vedi foto

Sms

Lo studio

“Sessualità e nuove tecnologie: come cambia la relazione di coppia”: questo il nome del rapporto curato dalla Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss) in occasione della III Settimana del benessere sessuale. La ricerca ha coinvolto 1.100 persone che hanno risposto ad un questionario di analisi su abitudini sessuali, fedeltà al partner e relazioni che possono nascere da un rapporto di amicizia. Dall’indagine si evince che sono ben 500 le app utilizzate dagli italiani: il 34% afferma di aver usato un’applicazione per conoscere un nuovo partner, e oltre l’85% ha scartato quelle a pagamento. Alla domanda sulle relazioni nate con una persona conosciuta virtualmente, a differenza di quanto ci si potesse aspettare, i no vincono di poco sui sì (50,4% vs 49,6%).

Il sexting

Secondo lo studio della Fiss, lo scambio di messaggi dal contenuto sessualmente esplicito è praticato maggiormente con persone conosciute nella vita reale (45,17%), solo pochi scambiano messaggini hot con perfetti sconosciuti (11%). Ma a parte questo dato, molti dichiarano di aver fatto sexting con persone diverse dal partner abituale (53%).

Le videochat sono snobbate dal 77% degli intervistati, che dice di non averle mai usate a fini sessuali. Chi l’ha fatto, racconta che lo scopo era:
– la masturbazione (48%)
– una curiosità da esaudire (33%)
– un passatempo (19%)
– solo il 2% per guadagno economico

In tanti però guardano i siti pornografici (oltre il 70%), per lo più “qualche volta” anche se il 4% lo fa come abitudine quotidiana.

I mezzi più usati per navigare sui siti hot sono soprattutto il personal computer e lo smartphone, ma c’è chi ama il rischio: il 2% lo fa con il computer aziendale.

“E’ vero: abbiamo sempre meno tempo e la socialità è spesso relegata alle chat e ad altri social – afferma Roberta Rossi, presidente della Federazione – ma è pur vero che questo ci permette di essere in contatto con persone lontanissime. Molte coppie oggi resistono alla lontananza data da motivi di studio o lavorativi, perché ci sono queste diverse opportunità di contatto. La distanza non è più un ostacolo, e la coppia comunque resiste”.

Siete tutti d’accordo?