Viene prima lo stress o l’infertilità? Ovvero, posto ormai per accertato da centinaia di studi scientifici che stress emotivo ed infertilità sono tra loro strettamente correlati, è lo stress che provoca infertilità o l’infertilità che provoca uno stress perenne, raramente recuperabile?

Se vi aspettate una risposta dalla scienza, dovrete attendere ancora a lungo. Questa, per chi fa ricerca, è un po’ come la domanda sulla genesi dell’uovo e della gallina. Se è vero, difatti, che lo stress influenza la spermatogenesi nell’uomo e l’ovulazione nella donna, è altrettanto vero che un uomo o una donna alle prese con un forte desiderio di genitorialità inespresso a causa dell’infertilità di uno dei due o di entrambi, dopo la diagnosi accusano sensi di colpa e stress che possono durare anche tuta la vita, con conseguenze dirette sul sistema endocrino e sulle funzioni sessuali. Si genera così un circolo vizioso in cui l’infertilità generata dallo stress diventa infertilità che diventa stress. Nella donna può portare anche alla scomparsa del ciclo mestruale, nell’uomo a produrre spermatozoi più pigri e lenti, oltre che in minore quantità.

Tutta colpa del testosterone, che ha tra i suoi compiti quello di garantire il buon funzionamento degli spermatozoi e la cui produzione diminuisce in condizioni di stress.  

Cosa accade se questo stress è causato dal lavoro e quanto questo specifico tipo di stress può incidere a fondo sul benessere sessuale dell’uomo?

Lo stress da lavoro e il benessere sessuale: chi lavora a turni peggiora la qualità del proprio sperma

Gli stacanovisti da lavoro sono avvisati: più lavorate e più i vostri turni di lavoro sono inconsueti, più la vostra vita sessuale potrebbe risentirne.

A confermarlo di recente è una ricerca presentata dall’Associazione Urologica Americana: che fa turni di lavoro diversi dai canonici 9.00 – 17.00, specie se li associa a straordinari, può incorrere in insonnia, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, sbalzi di umore, ma soprattutto alla sterilità.  Non a caso proprio chi lavora a turni ricorre a cure anti-sterilità: i conteggi spermatici di chi lavora a turni risultano inferiori alla media.

Ad essere alterati dai lavori fuori tempo non sono solo i ritmi del sonno e i processi metabolici, ma anche i livelli ormonali e le funzioni neuronali.

Per fortuna che c’è il caffè

Chi lavora di notte o comunque con turni che cambiano per fortuna sa a cosa aggrapparsi: il caffè, che come più studi scientifici hanno dimostrato ha un effetto benefico sull’infertilità. Un motivo in più per non rinunciare a quella confortevole tazzina fumante che salva quando la palpebra cala e tutte le volte che serve un break.