Raggiungere l’obiettivo delle cure e della prevenzione per tutti entro il 2010 sarà difficile, ma guai ad arrendersi proprio quando la vittoria potrebbe essere a portata di mano.

Pedro Chan, presidente della Società Internazionale per l’Aids (Ias) ha aperto così la Conferenza mondiale sull’Aids di Città del Messico, la prima ospitata in America Latina. «Stiamo vivendo un momento cruciale nella lotta contro l’Aids», ha detto, esortando a lottare «senza compromessi» anche contro stigma e discriminazione.

“Azione globale ora!”, è lo slogan della conferenza, accolto da Jose Angel Cordova Villalobos, ministro della Salute messicano: «La prossima sfida è riuscire a controllare l’epidemia, eliminando stigma, discriminazione e omofobia». Sull’Aids, ha aggiunto, «non deve più esserci silenzio, ma è tempo di parlare forte e chiaro per eliminare ogni forma di discriminazione».

Il primo passo verso la prevenzione, secondo Villalobos, è l’educazione, con una grande attenzione che va riservata alle nuovi generazioni. Un altro ostacolo, invece, sono gli alti costi dei farmaci, che rendono difficile l’accesso alla terapia nei paesi in via di sviluppo. «Solo con l’azione comune di tutte le nazioni e i governi del mondo, solo tutti insieme potremo garantire l’accesso universale alle cure», ha concluso il ministro.