Lo chiamano il “profeta del condom“, il presenzialista che si materializza immancabilmente alle spalle degli inviati Rai e Mediaset esibendo preservativi e cartelli. E’ l’intruso per eccellenza dei Tg, delle conferenze stampa, dei collegamenti da Montecitorio.
Allampanato, le braccia lunghissime, capigliatura alla Sgarbi e occhialoni da vista tondi, Gabriele Paolini è sempre lì, incombente dietro le telecamere.
Ma qualcuno ha deciso di fargliele pagare care queste scorribande da tubo catodico.
Paolini è stato infatti recentemente punito con una condanna a tre mesi di reclusione per interruzione di pubblico servizio. La sentenza è stata pronunciata dal Tribunale di Roma che ha disposto la sospensione condizionale della pena. Nel corso di una diretta televisiva Paolini comparve durante un servizio dedicato ad alcuni studenti del liceo romano Giulio Cesare a conclusione del loro ultimo giorno di scuola.
Quel disturbo costrinse la giornalista della Rai Elisa Anzaldo e gli operatori a ridurre la durata del servizio e a cambiare più volte le modalità di ripresa. “Oggi ci siamo trovati di fronte a una sentenza storica – hanno detto gli avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller, difensori di Paolini – per la prima volta nella storia della giurisprudenza italiana, infatti, è stato sancito il principio che, chi si apposta dietro le telecamere in una pubblica via, commette reato anche se è muto, immobile e non gesticola. Rientra nella discrezionalità dell’operatore televisivo determinare che può commettere reato e chi non può farlo”. I difensori hanno preannunciato il ricorso in appello ritenendo che “il principio di oggi sia assolutamente limitativo delle libertà personali di esprimersi e circolare liberamente”. Il pm aveva chiesto l’assoluzione di Paolini perché il fatto non costituisce reato.

Un’icona della Tv
Gabriele Paolini porta avanti da anni una sua personale battaglia per la diffusione del preservativo.
Nel ’98 si presentò in parrocchia, alla fine della funzione, per parlare della fila di preservativi che tiene a mo´ di collana. Altro scandalo quando celebrò le nozze gay con Lino Bon, l’ex valletto dei “Fatti vostri”.
Ma è a Roma che Paolini è diventato un “icona” dei nostri giorni. Le sue irruzioni televisive sono blobbatissime . Racconta di averne fatte più di 500, “nelle quali circa 2 miliardi di persone, sommando la globalità delle trasmissioni, mi hanno visto almeno una sola volta”.
Alla Rai non lo sopportano. Paolo Frajese, durante un collegamento da Parigi lo prese a calcioni. Anni fa alcuni giornalisti chiesero per iscritto “l’eliminazione del disturbo” all’ufficio legale di Saxa Rubra. Per tutta risposta Paolini mostrò un elenco di inviati che lo contattavano per richiedere la sua presenza.
Dei preservativi si è autodefinito il “profeta”. Li ha distribuiti un po’ a tutti, politici compresi . Cossiga lo mise, cortesemente, alla porta: “Oh no, per carità, lo dia a qualcuno più giovane di me”. Intercettò Andreotti sul sagrato di una chiesa, il giorno in cui era attesa la sentenza del processo di Palermo. Il senatore a vita non fece una piega e si mise in tasca il pacchettino con assoluta noncuranza. Al contrario D’Alema tirò dritto: “Ce l’ho già”. Meno piacevole fu Mastella: “Ah, ‘sto scass’ombrelli! Sempre qua questo! Uno dei più grandi e inutili scass’ombrelli che abbia mai conosciuto in vita mia!”.

8/03/2006 – Paolini condannato anche in sede penale: 1.000 euro di ammenda
Il profeta del condom Gabriele Paolini è stato condannato dalla Cassazione a versare un ammenda di 1000 euro oltre le spese processuali (oltre 2000) per (cito il corriere.it) “una sua «intrusione», di quattro anni fa, durante un collegamento televisivo in diretta da Palazzo Chigi. L’imputato si era posto alle spalle di un giornalista Rai con un cartello offensivo nei confronti del presentatore Pippo Baudo.” che gli costò una multa di 240 euro.
Paolini si è opposto ma non ce l’ha fatta.

08/03/2007 – Paolini, denunciato dal tg5
Gabriele Paolini, il “disturbatore dei Tg”, l’incubo dei giornalisti spediti in giro per l’Italia, si è preso una nuova denuncia, stavolta dal Tg5, per aver interrotto una diretta dalla Farnesina a causa delle sue pesanti invettive rivolte contro il Papa.

“Il provocatore“, spiega una nota della direzione del telegiornale Mediaset, “è intervenuto entrando nell’inquadratura ed esibendo un vistoso cartello con una frase gravemente ingiuriosa verso il Sommo Pontefice. Il collegamento è stato immediatamente interrotto e non è stato più possibile riprenderlo perché Paolini ha proseguito nella sua azione di disturbo gridando frasi oscene e inveendo contro il papa“.

“La misura“, dicono alla direzione del Tg5, “è davvero colma. Questo signore che da anni disturba il lavoro dell informazione godendo di una incredibile impunità, nonostante le numerose denunce sporte, ha superato ogni limite“.

Per questo, spiega Carlo Rossella, “abbiamo denunciato ancora una volta al commissariato dell’Aventino, Paolini per le oscene frasi, per la scritta che offende una personalità come il papa e quindi tutti coloro che a questa figura guardano con rispetto, per la continua e reiterata azione tendente ad impedire lo svolgimento del nostro diritto-dovere di informare. Confidando che la giustizia disponga doverosi provvedimenti.
Personalmente se lo incontro lo prendo a calci nel sedere e mi chiedo chi lo protegga
“.