Giugno mese del Pride. Manifestazioni, parate e grandi iniziative si susseguono in quasi tutte le più grandi città del mondo per sostenere la comunità LGBTQ, gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e queer, tra diversità e amore libero. Il prossimo evento più vicino è il Puglia Pride, a Bari sabato 1 luglio. Si tratta della quarta edizione made in Puglia della manifestazione che celebra l’orgoglio gay. Si farà a Bari, perché, come spiega il coordinamento, “città mediterranea da sempre dedita ad accogliere e ponte fra culture diverse. Bari è una città che accoglie, include, riconosce, sente, vede. Una città fatta di colori, sapori e fotografie uniche di volti umani, di storie personali, di esperienze nuove”.

L’evento Facebook dà appuntamento alle 16 in piazza Prefettura, a Bari.

Google Maps e il Gay Pride di Milano

Google è sempre sul pezzo. In occasione della sfilata arcobaleno a Milano e a Roma, ha colorato a tema il percorso indicato. La stessa barra colorata è stata proiettata nelle altre città del mondo che hanno ospitato la festa. Un modo originale di supportare l’iniziativa.

Anche Facebook ha fatto il suo, dedicando al mese del pride una reaction tutta arcobaleno.

“W la fica”: il caso dell’imprenditore di Latina

Non è passata inosservata la protesta di un imprenditore di Latina che, per mostrare la sua disapprovazione verso la sfilata del Gay Pride nella sua città, ha esposto uno striscione con la scritta: “W la fica”. L’uomo ha scritto un messaggio alla redazione del sito latina24ore.it spiegando le sue ragioni: “Non sono un omofobo ho voluto solo riaffermare i miei gusti sessuali. Comprendo la frase di impatto forte, ma a quale impatto stiamo andando incontro noi stasera? Posso essere anche io libero di esprimere i miei gusti sessuali? Niente è banale, la mia azione provocatoria è per sottolineare il fatto che viviamo in un mondo ricco di ipocrisie.

Che differenza c’è fra un gay e un etero? Nessuna! Perché dobbiamo creare minoranze? I gusti sessuali fanno parte di una sfera personale. Perché farne una manifestazione? Il sistema politico, sociale e culturale oggi è provocatorio, e induce all’omofobia. Io non ci sto e per una parità di “genere” ho voluto dire la mia. Purtroppo è durata poco la mia libertà, mi hanno costretto con le buone maniere a togliere il mio manifesto. In un paese che si definisce libero mi è sembrato tutto così strano…”