Una bandiera rossa all’ingresso delle discoteche e delle case di piacere frequentate da prostitute sieropositive. È questo l’ultimo sistema escogitato dalla Commissione nazionale anti-Aids (Kpad) dell’Indonesia per combattere la diffusione del virus a Papua, una regione dell’arcipelago particolarmente colpita dal contagio. Previsto anche un premio” per i locali che impongono alle proprie ragazze controlli medici regolari e che potranno fregiarsi di una rassicurante bandiera blu.

La trovata è frutto della collaborazione con i gestori di alcuni night club, come ha rivelato il responsabile del Kpad, Joseph Rinta, aggiungendo che «le bandiere fanno parte di una terapia shock, ma il vero obiettivo resta quello di educare la popolazione a non avere più di un partner sessuale». Dichiarazioni in linea con i dati delle Nazioni Unite, che stimano il tasso indonesiano di crescita dell’epidemia come il maggiore dell’intero Sudest asiatico. Le cifre ufficiali parlano di quasi 18 mila casi di infezione a livello nazionale, ma è probabile che la situazione real si ancor più drammatica.

Il sociologo Boyke Dian Nugraha ha di recente avanzato l’ipotesi che mezzo milione di abitanti siano già stati contagiati. In Indonesia, paese con una popolazione di 240 milioni di persone, l’uso del preservativo è molto poco diffuso e la promiscuità sessuale per gli uomini è ampiamente tollerata.