“L’educazione sessuale dei ragazzi non sempre viene adeguatamente curata all’interno della famiglia e delle istituzioni scolastiche, dimenticandosi di quanto essa sia importante, soprattutto in un’epoca come quella moderna dove le prime esperienze sessuali avvengono spesso già attorno ai 14-15 anni”.

Lo fa notare Alessandro Rorato, consigliere provinciale Italia dei Valori, che in una proposta di mozione presentata in Provincia rivendica l’importanza di “spiegare ai giovani che esistono dei rischi – primo fra tutti quello delle malattie sessualmente trasmissibili come l’Aids – che vanno scongiurati attraverso un’adeguata prevenzione”.

Con tale mozione Rorato chiede al consiglio provinciale “di impegnarsi in un’opera di sensibilizzazione ed informazione in merito alle malattie sessualmente trasmissibili e di sviluppare adeguati programmi rivolti ai giovani ferraresi per sostenere una corretta informazione sessuale”.

Nel concreto il consigliere Idv propone, oltre al sostegno di campagne di informazione, prevenzione e aiuto alla ricerca nella lotta contro il diffondersi delle malattie a trasmissione sessuale, di installare – aderendo alla campagna “Consapevolezza e Libertà” – presso le scuole superiori e le varie sedi di facoltà dell’università dei distributori automatici di preservativi, “meglio se venduti singolarmente – aggiunge -, cioè non in confezioni da più pezzi, per contenere i costi sostenuti dai ragazzi”.

Ciò avrebbe il duplice vantaggio – sostiene – di far percepire la prevenzione sessuale come una cosa assolutamente normale, mentre oggi è ancora spesso una sorta di tabù, nonché di rendere la medesima più facilmente accessibile ai giovani, i quali molte volte  per imbarazzo o per semplice pigrizia non si recano a comprarli nei luoghi in cui sono reperibili”.

Nella sua mozione il dipietrino cita le statistiche dell’Osservatorio Nazionale Aids, le quali rilevano nel corso degli ultimi anni un nuovo innalzamento nel numero dei contagi: “se inizialmente, in Italia, la via preferenziale di inoculazione erano le siringhe utilizzate dai tossicodipendenti, ora la trasmissione per via sessuale, e soprattutto eterosessuale, è la principale causa di contagio e una delle fasce di popolazione maggiormente esposta è quella dei giovani, tra i quali la naturale scoperta della sessualità spesso non è accompagnata da sufficienti forme di educazione sessuale né da parte delle famiglie né da parte delle istituzioni”.

“Non va infine dimenticato – conclude Rorato – che molte ragazze giovanissime ancora oggi rimangono prematuramente incinte, ovvero ricorrono alla cosiddetta “pillola del giorno dopo”: con un’adeguata informazione e prevenzione simili episodi spiacevoli verrebbero fortemente ridotti”.

Tratto da: Estense.com