Pillola del giorno dopo: Cos’è?

La pillola del giorno dopo è un metodo contraccettivo d’emergenza assunto per via orale, a cui si ricorre nelle ore immediatamente successive a un rapporto a rischio che non può e non deve essere considerata una forma di contraccezione abituale. Il suo fine è l’intervento immediato in caso di “situazioni a rischio”, per evitare quindi una gravidanza indesiderata o l’aborto volontario.

Si chiama Norlevo e consiste in due compresse, contenenti ciascuna 750 mcg di un ormone progestinico (levonorgestrel) senza ormone estrogeno associato, e pertanto privo degli effetti collaterali legati a quest’ultimo.

Come funziona

Con le dosi utilizzate (2 compresse da 750 mcg), può impedire la fecondazione (cioè la fusione tra ovulo e spermatozoo), se il rapporto sessuale ha avuto luogo nelle ore o nei giorni che precedono l’ovulazione.
Se l’ovulazione è avvenuta al momento dell’assunzione, e quindi la fecondazione potrebbe essere già in atto, il farmaco sarebbe in grado di impedire l’impianto dell’ovulo fecondato, modificando la zona interna dell’utero in cui la gravidanza normalmente si impianta.
Al contrario, se il processo di impianto è cominciato, non è efficace per interrompere una gravidanza iniziata, seppure da poco tempo.

Quando prenderla?

Il prima possibile, ma al massimo entro le 72 ore che seguono il rapporto sessuale a rischio.

Dosaggio e somministrazione

Inizialmente in commercio nel regime di 0,75 mg 2 compresse, il Levonorgestrel, attualmente, è disponibile in un’unica compressa da 1,5 mg.

Uno studio effettuato su 4136 donne che necessitavano della Contraccezione d’Emergenza ha confrontato la somministrazione di 10 mg di Mifepristone in singola dose, di 1.5 mg di Levonorgestrel in singola dose e di 0.75 mg di Levonorgestrel in 2 dosi (la seconda dopo 12 ore); i risultati hanno dato un tasso di gravidanza dell’1.5% per il Mifepristone, dell’1.5% per il Levonorgestrel in singola dose e dell’1.8% per il Levonorgestrel in due dosi. Questo studio ha dimostrato la possibilità di somministrare il Levonorgestrel in singola dose, semplificando il trattamento, evitando un’eventuale dimenticanza nell’assunzione della seconda compressa e aumentando la compliance del farmaco da parte della paziente.

La pillola del giorno dopo è un farmaco abortivo?

Secondo gran parte delle Società Scientifiche, si parla di gravidanza solo dopo l’annidamento dell’ovocita fecondato a livello endouterino. Per questo motivo è considerato un metodo contraccettivo (che previene la gravidanza) e non abortivo (che interrompe la gravidanza). Per il mondo cattolico la gravidanza in realtà inizia già nel momento di unione dello spermatozoo con l’ovocita, a livello dell’ampolla tubarica. Si tratta quindi di pensieri scientifici, religiosi, etici diversi e rispettabili.

Efficacia della pillola del giorno dopo

La sua efficacia è tanto più alta quanto al più presto viene assunta la prima compressa dopo il rapporto sessuale che potrebbe aver dato luogo a un concepimento.
Assunta entro le prime 24 ore la percentuale di successo è del 95%, tra le 24 e le 48 ore l’efficacia scende all’85% ed è pari al 58% quando la prima assunzione avviene tra le 48 e le 72 ore.
Per acquistarla, fino a poco tempo fa, era indispensabile la ricetta medica (rivolgendosi al proprio medico o al pronto soccorso). Adesso l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha stabilito che il farmaco può essere acquistato in farmacia dalle maggiorenni senza ricetta. Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 3 marzo ed è entrato in vigore il giorno dopo.

Se si sono avuti rapporti consecutivi, la tecnica è ugualmente efficace?

Sì, come tutte le altre forme di contraccezione d’emergenza anche questa è efficace dopo uno o più rapporti consecutivi. Ma: a condizione che i rapporti abbiano avuto luogo nelle 72 ore che precedono la somministrazione.
Al contrario, i metodi contraccettivi d’emergenza non sono efficaci quando i rapporti a rischio hanno luogo in date diverse e lontane all’interno dello stesso ciclo.
Ricorda: una volta che si è fatto ricorso alla contraccezione d’emergenza, è necessario usare un altro metodo contraccettivo fino alle mestruazioni successive.

È comunque efficace se si assumono altri farmaci?

Come per tutti gli ormoni progestinici, l’efficacia può risultare ridotta o abolita in caso di assunzione simultanea di alcune medicine, come farmaci anticonvulsivanti (Fenobarbital, Fenitoina, Primidone, Carbamazepina), e altri farmaci quali la Rifampicina, la Rifabutina, la Griseofulvina e la Ritonavina.

Contrariamente a quanto si pensa, nessuna evidenza scientifica suggerisce che gli antibiotici comunemente usati come le Penicilline e le Tetracicline riducano l’efficacia delle “pillole” contraccettive orali.
E’ opportuno comunque informare il ginecologo nel caso in cui si assumano altri farmaci al momento dell’assunzione della pillola del giorno dopo.

Quali sono i possibili effetti secondari dopo l’assunzione della pillola del giorno dopo?

Gli effetti secondari rilevati nei numerosi studi clinici svolti sull’argomento sono:

  • nausea e vomito
  • vertigini, debolezza, cefalea
  • dolori al basso ventre, sensazione di tensione mammaria
  • perdita di sangue di tipo metrorragia (perdita molto abbondante) o spotting (perdita scarsa e scura)

In uno studio dell’OMS, diversi effetti secondari, in particolare nausea e vomito, riscontrati in chi ha fatto uso della pillola del giorno dopo non contenente estrogeni, sono stati sensibilmente meno elevati di quelli riscontrati in chi ha fatto uso della pillola estroprogestinica, assunta come contraccezione d’emergenza.

Avvertenze

La pillola del giorno è smaltita dall’organismo prevalentemente per via epatica, un uso frequente potrebbe quindi causare danni al sistema epatico. Pertanto la pillola del giorno dopo deve essere utilizzata solo in casi di particolare necessità e non può sostituire la contraccezione tradizionale, il preservativo, l’unico a non essere invasivo sull’organismo sicuro al 99,9%.

In alcuni casi è causa di modesti effetti collaterali come nausea o vomito, questi effetti non si presentano comunque nel caso non ci sia un processo di fecondazione o di impianto in atto.