Pamela Anderson contro l’industria del porno. La splendida bagnina Baywatch ha scritto una lettera aperta al Wall Street Journal per sostenere che la pornografia “è un pericolo senza precedenti”. Una riflessione seria che ha richiesto anche la collaborazione dell’amico rabbino conservatore Shmuley Boteach per confezionare al meglio il testo. 

La polemica sorprende considerando che l’attrice, tra le più amate di Hollywood, è sempre stata riconosciuta come ex icona di Playboy, la rivista per adulti, inoltre non sono lontani i tempi in cui ha girato molti film porno diventati famosi.

Questi video sono finiti ufficialmente in rete dopo essere stati rubati, anche se a molti la cosa sembra strana visto che, nel primo caso, Pamela Anderson e Lee hanno perfino venduto i diritti per la trasmissione online delle immagini.

Ma torniamo alla lettera: Pamela ce l’ha soprattutto con il mondo del porno attuale, accusato di essere causa di violazione della privacy e quindi, molto pericoloso. Ecco uno stralcio della lettera:

“Il modo in cui è disponibile gratuitamente, accessibile in maniera anonima e facilmente disseminata, rende la pornografia oggi un pericolo senza precedenti. Chiudere oggi tramite delle leggi il vaso di Pandora del porno è impossibile, è troppo tardi. Ma la gente deve parlarne e o insegnare ai propri figli che, chi ne fa uso, è uno sfigato“.

 

Pamela-Anderson

 

 

Pamela, falsa moralista?

Pamela Anderson e l’amico rabbino Boteach si rifanno all’esperienza di un deputato americano al centro di una scandalosa vicenda di sexting. La coppia dei “moralisti”, si pone contro la pornografia attuale e afferma che la visione di video dai contenuti espliciti comporta spesso la fine dei rapporti di coppia. Ma invitano anche alla sessualità sana e soddisfacente.

Naturalmente le critiche non mancano. Salvo alcune riviste cattoliche-conservatrici, molti si domandano da che pulpito viene la predica. C’è chi contesta il passato da icona del sesso, da Playmate a bomba sexy tutta scollature, senza dimenticare la sua passata sessualità dirompente, altri invece sostengono di non dover negare alle persone la possibilità di cambiare col tempo il proprio pensiero e stile di vita.

Cindy Gallop, celebre pubblicista statunitense, critica fortemente l’ex coniglietta sulle pagine dell'”Independent” così:

”E’ vero che la pornografia è piena di stereotipi – dice – e che non rappresenta la vita reale ed è per molti versi diseducativa. Ma il punto è la totale assenza di educazione sessuale aperta, onesta e sana nella società – continua – non è il porno a ‘rovinare’ la sessualità, ma i tabù che fanno del sesso un’idea astratta, spesso vissuta con poca consapevolezza”.

In realtà, non è il porno in sé ad essere un problema per Pamela Anderson, ma il modo incontrollato con cui se ne dispone oggi. Un problema che già sollevato in Italia, seppur in maniera differente, quando la star del porno di casa nostra Rocco Siffredi ha lanciato una petizione per l’educazione sessuale a scuola: i ragazzi sono abituati a guardare i film porno e a imparare dalla finzione, ma non dovrebbe funzionare così, perché il porno è intrattenimento. La scuola, secondo Siffredi, dovrebbe garantire dei veri e propri programmi di educazione alla sessualità.

E voi cosa ne pensate?

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