Quando si parla di fantasie sessuali a volte capita di sconfinare senza volerlo nel territorio della perversione o della ossessione sessuale. Le perversioni sono legate all’attività sessuale dell’individuo e hanno riflessi sulla psicologia stessa della persona.
Se in passato non vi era nessuna specifica differenziazione tra le perversioni, attualmente possiamo ritrovare una prima divisione tra quelle considerate Hard e quelle Soft:  le prime si caratterizzano per essere una sorta di obbligo verso una persona, un oggetto, un obbligo che si impone quasi sempre anche al proprio partner; nel secondo caso (Soft) si può parlare di un gioco sessuale che si viene a creare nella coppia che vuole sperimentare, in altre parole dalla fantasia si passa pratica vera e propria.
Questa doppia connotazione nasce anche da una logica evoluzione dei comportamenti che ha permesso nel tempo un cambiamento di opinione su alcune pratiche in passato ritenute “sbagliate”, ma che oggigiorno si sono liberate da vecchi retaggi e pregiudizi culturali. Molti sessuologi ritengono che le perversioni possano fare bene alla coppia: ovviamente vi deve essere un ottimo coordinamento tra lui e lei, altrimenti chi subisce la perversione potrebbe soffrirne.
Ma cosa sono esattamente le perversioni sessuali?
  • Le perversioni sessuali (o parafilie) sono comportamenti, fantasie, impulsi primordiali inconsci che possono avere come oggetto finale vari elementi dalle persone agli oggetti. Questa tipologia di comportamenti sono da sempre presenti nella sessualità e possono provocare anche sentimenti di sofferenza e umiliazione nel partner che ne è oggetto o nella persona stessa che ne gode.
  • Le perversioni di tipo “hard” hanno una connotazione prettamente maschile (98%); infatti come ben sappiamo la perversione femminile si esprime in maniera molto differente rispetto a quella maschile, cercando il proprio sfogo in ambiti e “luoghi mentali” diversi da quelli maschili.

Le perversioni possono cominciare a manifestarsi poco prima dei 15 anni, ma la loro gravità dipende molto dalla frequenza della loro manifestazione, infatti: in maniera tenue, vi sono le perversioni ma non sono messe in atto; in condizioni di gravità moderata, le perversioni divengono reali solo alcune volte; in casi gravi, la perversione diviene una compulsione pericolosa per se stessi e per il partner.

Ma quali sono le perversioni più comuni:
  • Esibizionismo: questa perversione comporta l’esposizione dei propri genitali ad un estraneo che non se lo aspetta (avete presente l’uomo con impermeabile senza nulla sotto che va in giro ad importunare i passanti?!). Ovviamente questa perversione può essere reale o solo fantasticata e il più delle volte è accompagnata da masturbazione. Solitamente insorge intorno ai 18 anni e diviene meno importante dopo i 40 anni.
  • Feticismo: questa perversione riguarda l’utilizzo di oggetti con il fine di raggiungere l’eccitazione. Qualsiasi oggetto può divenire un feticcio: mutande, scarpe, calze, maniglie. Il più delle volte l’individuo utilizza l’oggetto per strofinarlo o annusarlo mentre si masturba. In altri casi, si può chiedere al proprio partner di indossare l’oggetto mentre si fa sesso. Per quanto riguarda il feticcio è molto comune anche quello per alcune parti del corpo come i piedi, le mani e le caviglie, solitamente sono gli uomini ad esserne maggiormente eccitati. Uno dei feticismi tra i più importanti è quello riguardante il travestimento. Ad esempio indossare indumenti del sesso opposto è un disturbo presente negli uomini eterosessuali (distinto dal transessualismo); l’uomo affetto da questa perversione colleziona abiti femminili ed ha l’abitudine di masturbarsi indossando gli abiti femminili.
  • Frottuerismo: consiste nello strofinare le proprie parti intime su una persona non consenziente. La perversione sorge in età adolescenziale e la maggior parte delle azioni avvengono dai 15 ai 25 anni.
  • Pedofilia: come ben sappiamo riguarda l’attività sessuale con bambini prepuberi ed è un reato molto grave.
  • Masochismo sessuale: questa perversione comporta l’azione reale di essere umiliato, legato, subire atti che procurano dolore solo per raggiungere l’eccitazione sessuale vera e propria. Ad alcuni individui basta immaginare tale azioni masturbandosi, altri invece si procurano da soli questa sensazione con atti di autolesionismo. Una forma molto pericolosa è l’ipossifilia, cioè una deprivazione di ossigeno ottenuta mediante la compressione del petto, una corda al collo o attraverso l’utilizzo di un sacchetto di plastica attorno alla testa. Questa perversione è una delle più pericolose.
  • Sadismo sessuale: il sadismo è la parte che reca dolore al masochista e da quest’azione si procura piacere sessuale. Tra gli atti sadici ricordiamo: imprigionare, bendare, pizzicare, percuotere, schiaffeggiare, bruciare, torturare. Spesso questa tipologia di fantasie sono presenti sin dall’infanzia, ma esordiscono nella prima età adulta ed per aumentare via via con l’età.
  • Voyeurismo: osservare soggetti che non lo sanno mentre sono nudi, mentre si spogliano o fanno sesso. Solitamente l’atto fisico non interessa a chi soffre di questa perversione ma possono raggiungere l’orgasmo attraverso la masturbazione mentre si guarda il soggetto protagonista della perversione.
Oltre queste perversioni ne esistono molte altre come:
  1. la scatologia telefonica (telefonate oscene)
  2. la zoofilia (avere rapporti sessuali con animali)
  3. la coprofilia (eccitarsi facendosi defecare addosso)
  4. l’urofilia (eccitarsi facendosi urinare addosso)
  5. la clismafilia (eccitarsi attraverso l’uso dei clisteri)