Distributori di preservativi al liceo. San Marino dice sì: il Consiglio di giugno ha portato sul territorio una delle più grandi novità al mondo in materia di educazione sessuale e prevenzione.

Secondo il giornale locale “La Tribuna Sanmarinese”, l’istanza sulla decisione di approvare o meno l’introduzione di macchine automatiche per la distribuzione di preservativi nelle scuole superiori a San Marino è la più attesa e discussa di sempre. L’istanza è stata approvata con 23 voti a favore, ma non sono mancate le polemiche. Diverse sono le voci e opinioni raccolte, tra cui anche quelle degli studenti. Non tutti i ragazzi però credono che l’idea di avere un distributore a portata di mano possa funzionare per diffondere maggiormente l’educazione al sesso protetto: qualcuno dice che chi vuole i preservativi non li prende davanti a tutti a scuola, qualcun’altro dice “se uno si vergogna ad andare in farmacia a prenderli si vergogna a prenderli anche lì perché nell’atrio o dove lo metteranno c’è sempre qualcuno”. Poi c’è chi pensa che l’educazione sessuale a scuola debba essere accompagnata da una buona educazione civica: “l’educazione sessuale dovrebbero essere fatta da dei professionisti, magari con una sinergia scuola-Iss. Non credo che né un laureato in teologia né un laureato in filosofia abbia i titoli per farlo, forse sarebbe meglio un ginecologo o uno psicologo specializzato nel seguire soggetti adolescenti – e continua così – probabilmente, però, avremo più rapporti che non sfoceranno in gravidanze indesiderate o malattie veneree. In generale credo si debba smettere, dopo la rivoluzione sessuale, di parlare del sesso come di un atto sbagliato, sporco, vergognoso e quasi criminale”.
Sul sito latribuna.sm sono riportate alcune dichiarazioni dei politici che hanno acconsentito alla novità, come Augusto Michelotti: “Sono favorevole – ha detto – perché, al di là delle barriere culturali e di riservatezza, c’è un discorso preminente di sicurezza e prevenzione di alcuni tipi di malattie molto gravi. Bisogna stare attenti perché i giovani hanno gli ormoni che vanno a mille ed è difficile contenere la loro passionalità, avere a disposizione distributori che facilitino la gestione della sessualità, in modo che diventi più consapevole e sicura è un elemento di civiltà”.

D’accordo anche Luca Santolini secondo cui “a volte si crede che avere a vista un distributore di preservativi incentivi i ragazzi a fare sesso con chiunque passi per strada, credo invece sia il contrario. Avere a disposizione un distributore di preservativi serve semplicemente per dargli la possibilità, nel momento in cui decide di avere un rapporto, di farlo in modo protetto e di mettere in pratica quei valori dati dall’ambiente sociale in cui vive”.

Noi, che siamo del mestiere, possiamo sicuramente confermare che il segnale che San Marino ha voluto dare è molto forte e lodevole, ma un distributore non basta per diffondere seriamente l’educazione alla sessualità. Ma è già un grande passo. A Siviglia per esempio tempo fa si era parlato di un programma ad hoc per le scuole superiori tutto incentrato sull’argomento.