L’85% delle donne che, in tutto il mondo, non pretendono l’uso del preservativo dal proprio partner e nemmeno ricorrono ad altri metodi anticoncezionali (o si fidano del coito interrotto) restano incinte entro un anno. Nel 38% dei casi si tratta di gravidanze indesiderate, il 22% delle quali sfocia in un aborto.

Colpa di una scarsa cultura della contraccezione, che provoca, solo nel terzo mondo, qualcosa come 80 milioni di gravidanze indesiderate l’anno, mentre 20 milioni sono gli aborti e 68 mila i decessi che ne derivano. Grave anche la situazione nei paesi industrializzati, dove le gravidanze non pianificate annue costituiscono il 49% di quella complessive (28 milioni) e il 36% si concludono con l’aborto.

I dati sono stati diffusi dalle associazioni di ginecologi, pediatri ed esperti di contraccezione che a Berlino hanno promosso la prima Giornata Mondiale della Contraccezione, andata in scena lo scorso 26 settembre. E proprio nella capitale tedesca è stata lanciata la campagna “Your Life”, che fa leva sul corretto uso dei contraccettivi per pianificare le gravidanze ed evitare rischi di infezioni a trasmissione sessuale.

L’iniziativa prevede l’organizzazione di eventi a tema in numerose città del pianeta, di incontri nella scuole, di attività promozionali in discoteche e pub, nonché la creazione di un sito Internet interattivo. A cliniche e medici sarà fornito un vademecum sui vari metodi contraccettivi da consegnare ai pazienti.