Si chiama  Rubber Revolution Campaign ed è gestita dal Department of Health di Washington, DC, la nuova campagna di distribuzione pubblica di preservativi.
Il Dipartimento ha lanciato la campagna nel 2010 nel tentativo di promuovere il sesso protetto e diminuire il contagio da Aids/Hiv. Secondo le statistiche delle Nazioni Unite, Washington ha il più alto tasso di contagio da HIV/AIDS negli Usa. Il 3% delle persone tra 15-49 anni sono Hiv positivi, una percentuale mostruosa e in continuo aumento.
Il responsabile della campagna pro-condom Michael Kharfen ammette “Per avere un grande risultato abbiamo bisogno di avere un impatto importante e colpire su larga scala”. Più facile a dirsi che a farsi, infatti Washington, è una delle poche città americane che effettuano campagne pro-condom istituzionali (fatte da enti pubblici) su larga scala, distribuendo un quantitativo importante di preservativi (le altre città che fanno questo servizio sono New York, Los Angel sta per lanciarla, San Francisco e Chicago).
I numeri di Washington nella distribuzione di preservativi sono importanti: la campagna è passata da distribuire mezzo milione di preservativi nel 2007 a 5.000.000 nel 2011. E a marzo, il Washington Post ha citato uno studio che mostrava come grazie alla distribuzione di preservativi femminili in un anno sono stati risparmiati più di 8 milioni di dollari in future spese mediche.
Anche in altri Paesi del Mondo, le campagne pro condom sono una cosa abbastanza standard mentre negli Stati Uniti devono passare attraverso organizzazioni no-profit. Paesi come Uganda, Tanzania, Botswana e Sud Africa effettuano in maniera costante campagne pubbliche di distribuzione di preservativi monitorate dai Governi Statali. Una lezione da imparare da questi Paesi che promuovono l’uso del preservativo attraverso il marketing sociale e pubblica istruzione.
Negli States è tutto più complicato: molti pensano che sia dovuto alla difficoltà di far accettare all’opinione pubblica che il denaro pubblico venga riservato a campagne pro-condom. Vi sono minoranze (piccole ma molto rumorose) che predicano l’astinenza sessuale come la strada da percorrere per prevenire e non l’utilizzo del preservativo che porterebbe a pratiche sessuali immorali (Vogliamo parlare della denuncia fatta ad Obama dalle Chiese Cattoliche).
Ancora più paradossale, il fatto che gli Stati Uniti abbiano finanziato campagne di distribuzione di preservativi in altri paesi. Nel 2010, sono stati utilizzati $ 400 milioni per la prevenzione delle malattie sessuali in Africa, attraverso l’acquisto e la distribuzione di preservativi. Ma la situazione cambia negli Stati Uniti, dove sono le organizzazioni no profit ha investire il maggior numero di risorse nelle campagne pro-condom. Ovviamente, il loro intervento non basta e i fondi a loro disposizione sono troppo pochi per riuscire ad esaudire le reali necessità.
Un intervento delle Istituzioni sarebbe importantissimo visto l’aumentare dei casi di Aids in tutta la Nazione e il paradosso aumenta pensando a quante campagne per la salute sessuale gli States sponsorizzano in giro per il Mondo, distribuendo preservativi maschili e femminili.