Sarebbe bastato, nell’82,8% dei casi un profilattico da pochi decimi di euro per evitare l’inferno.
E invece quell’inferno che si chiama Hiv ora dovranno soffrirlo per tutta la vita. E ancora non lo sanno.
Sono 6.000 gli italiani che l’Istituto Superiore per la Sanità ha stimato soffrire di Hiv in fase avanazata non diagnosticata, ovvero con un’infezione già in atto da diversi anni: hanno le difese immunitarie ko ma non hanno ancora consultato il medico. Si tratta del 40% dei casi di Hiv non diagnosticata: gli altri riguardano dunque contagi più recenti.

Lo studio, a prima firma Vincenza Regine, pubblicato sulla rivista Eurosurveillance mette in luce caratteristiche e numero dei sieropositivi in Italia che da anni convivono con un male mai  certificato e senza cure.
Dai dati raccolti e dalle stime effettuate dagli studiosi, gli affetti da Hiv in fase avanzata non diagnosticata sono soprattutto maschi (82,8%) che hanno contratto il virus per via sessuale, sia attraverso rapporti eterosessuali (33,4%), sia attraverso rapporti sessuali con altri uomini (35%). Questo significa che se, al posto di un rapporto non protetto, avessero fatto sesso in sicurezza, non dovrebbero trovarsi a fare i conti – per giunta senza ausili medici – con una malattia ad oggi inguaribile e molto complicata.
La regione con più elevata concentrazione di persone potenzialmente infette, nel periodo di stima analizzato (2012-2014), è la Liguria, quella meno a rischio la Calabria.

In Italia chi ha l’Hiv si nasconde più che nel resto dell’Europa

Nell’Unione Europea, si stima che i casi di Hiv non diagnosticati siano 101.000, di cui circa il 33% in fase avanzata. In Italia cioè chi è affetto da Hiv si nasconderebbe di più, per la semplice paura di scoprirlo, del resto degli europei.

Gli effetti di una diagnosi tardiva, però, si ripercuotono su tutti: chi inizia dopo il ciclo di terapie antiretrovirali risponde peggio ai farmaci, è più esposto ad altre malattie, è più facile che abbia contagiato altre persone, è costretto a sottoporsi a trattamenti più complessi e più costosi per l’intero sistema nazionale.