Il caso gravissimo di Claudio Pinti, il 36enne di Ancona affetto da Hiv arrestato con l’accusa di lesioni colpose dopo aver infettato oltre 200 persone con rapporti non protetti, ha sollevato le ire del Network Nazionale Persone Sieropositive, da anni impegnato nella lotta contro il negazionismo.

Pinti dichiara che l’Hiv non esiste, esattamente come prima di lui aveva fatto Valentino, il giovane romano che infettò 30 donne con rapporti non protetti, nascondendo di essere affetto dal virus dell’immunodeficienza umana.

Come Claudio e Valentino, i negazionisti dell’Hiv, pur senza avere alcuna base scientifica su cui basare le proprie teorie, sostengono che l’Hiv non esista o che comunque non abbia alcun ruolo nel causare l’AIDS.

Il più famoso tra i negazionisti dell’Hiv è lo scienziato statunitense Peter H. Duesberg, professore di citologia e biologia molecolare all’Università della California.

Duesberg è convinto che la Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) non sia di origine virale e che tra virus HIV e AIDS non vi siano correlazioni dirette. Ha anche accusato alcuni farmaci antiretrovirali, utilizzati per curare l’Hiv, di essere responsabili dell’Aids.

La comunità scientifica ha risposto più volte alle teorie di Duesberg e degli altri negazionisti dell’Hiv: nel 2000 con la Dichiarazione di Durban, 5000 ricercatori, tra cui 11 premi Nobel ci hanno messo la faccia, per dichiarare che le tesi negazioniste sono infondate e pericolose e che il legame tra HIV e AIDS è provato scientificamente.

Medici e malati di Hiv in cura, contro i negazionisti dell’Hiv

Il 19 giugno il portavoce del Network Nazionale Persone Sieropositive Margherita Errico, ha chiesto di incontrare Giulia Grillo, nuovo ministro della Salute del governo Conti per chiedere urgente attenzione sul caso Pinti e sui negazionisti dell’Hiv.

«Le chiediamo un incontro urgente – scrive Errico – perché riteniamo assolutamente necessario un Suo intervento per far pressione su quei medici che in Italia, dopo e insieme alle teorie di Duesberg, stanno producendo danni ancora nel 2018. Negando l’esistenza del virus HIV si producono questi risultati: persone che non si curano, ma che essendo infette e non usando il preservativo possono trasmettere il virus a molte altre persone. Noi questo, in quanto attivisti e persone che vivono con l’HIV in particolare, non lo abbiamo mai accettato, e ora più che mai non lo accettiamo. On. Ministra Grillo, Le chiediamo di decidere quali strategie adottare in merito a questo atteggiamento non scientifico in quanto riteniamo che si tratti di una fondamentale questione di Sanità Pubblica e quindi profondamente politica».

Sulla stessa linea d’onda anche Massimo Galli, Presidente SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali ), che spiega: «Dobbiamo lottare contro i negazionisti dell’Hiv. Il Ministero della Salute e gli Ordini professionali intervengano a protezione dei cittadini. È opportuno che gli Ordini vigilino su questi temi e se necessario intervengano direttamente».

Al neo ministro Grillo è richiesta dunque una presa di posizione forte contro i negazionisti dell’Hiv e per la lotta all’Aids. Solo in Italia, dagli anni ’80, sono morte di Aids 44000 persone e nel mondo oltre 35 milioni di uomini e donne.  Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, Centro Operativo Aids  (COA) nel 2016 sono state riportate 3.451 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti.

I dati sono così allarmanti che per il neoministro sarà impossibile girare la testa e pensare ad altro.

«Anche se esistono terapie che consentono una vita dignitosa ai malati di Hiv – conclude Galli – non vuol dire che non si tratti di una patologia gravissima, che rischia di diventare endemica se si abbassa la guardia. Occorre fare prevenzione, soprattutto presso i giovani e insegnare che l’uso del profilattico durante i rapporti sessuali rappresenta tuttora l’unico strumento di protezione efficace contro ogni forma del virus».