La sensazione dell’orgasmo – la “petit mort” come la chiamano i francesi – per l’affinità di reazioni celebrali e ormonali che lega i due momenti – è legata all’attivazione contemporanea di quasi tutte le aree celebrali, seguita da uno spegnimento completo di tutti i neuroni.

Quell’attimo così speciale, che tutte le coppie inseguono ma non riescono a cogliere mai, perché subito si perde, è tra i grandi misteri della scienza.

Che fosse una questione non solo strettamente legata all’atto sessuale, allo sfregamento tra due corpi, lo dice il fatto stesso che ci sono attività (persino alcuni esercizi di ginnastica) che, pur essendo del tutto slegate dalla sessualità e dal piacere erotico, riescono a provocare orgasmi portentosi.

Che poi si trattasse di una cosa per lo più celebrale, lo si capì quando ina paziente ungherese di 31 anni affetta da epilessia raccontò di aver provato sensazioni simili a quello di un orgasmo prima di un attacco epilettico. Ed andando ad indagare, gli scienziati scoprirono l’esistenza della cosiddetta “aura orgasmica” (proprio quella descritta dalla paziente ungherese) nei pazienti epilettici. Andando ad indagare ancora, i medici individuarono poi un’area precisa del cervello coinvolta nell’orgasmo e nell’aura orgasmica: si trovava nella zona destra, tipicamente la “non-dominante”.

Ora, la scienza ha compiuto un passo avanti definitivo, individuando il punto preciso da cui ha origine l’orgasmo: si tratta dell’amigdala destra, che svolge funzioni ben note nella regolazione delle emozioni umane, del comportamento in generale e del comportamento sessuale in particolare. A seguito di una indagine compiuta con elettrodi in profondità proprio su una donna epilettica, hanno scoperto che tanto “l’aura orgasmica”, tanto l’orgasmo fisiologico, provocano una vera e propria scarica elettrica all’interno dell’amigdala destra. Agli studiosi dell’università francese De Picardie, autori della ricerca, tuttavia, non è chiaro quali componenti del sistema limbico siano coinvolti nei sentimenti orgasmici.

L’amigdala ricopre anche altre importanti funzioni: contribuisce al sistema limbico; gioca un ruolo chiave nella formazione e nella memorizzazione dei ricordi associati agli eventi emotivi; è responsabile del cosiddetto condizionamento della paura; partecipa all’elaborazione delle emozioni positive e negative; viene coinvolta nei processi decisionali ed infine favorisce il ricordo di tutti quelle attività che hanno procurato dolore, attivando un allarme protettivo preziosissimo.