Si trovano ad Amsterdam, nella città di Rembrant e della bicicletta.

La capitale dei Paesi Bassi da tre anni – esattamente dall’1 dicembre 2016, World Aids Day – ospita accanto ai monumenti nazionali anche un curioso simbolo per la lotta all’AIDS: un memoriale, collocato all’ingresso della storica stazione centrale, in legno e vetro soffiato a mano, che rappresenta un abaco gigante.

 

Quell’abaco, progettato dall’artista francese Jean-Michel Othoniel e realizzato dalla fondazione NAMEN project – società di consulenza artistica nata con il preciso scopo di realizzare momenti d’arte per commemorare chi muore di AIDS o lotta contro l’HIV – vorrebbe fare il conto alla rovescia del tempo che manca da qui alla fine dei contagi nel mondo. Per ora, però, evoca soltanto il numero di persone malate, scomparse, coinvolte nella lotta contro “il male” e fa la conta delle ore e delle energie spese per capire, combattere, curare e prevenire la “malattia delle malattie veneree”. E poiché si tratta di un simbolo di speranza, contiene in sé il sogno di essere azzerato, di tornare laddove, quando tutto sarà finito, tutto ebbe inizio… per dire: “mai più”.

Jean-Michel Othoniel

Jean-Michel Othoniel – autore del Memoriale

Ad accompagnare il memoriale, realizzato grazie al sostegno della fondazione d’arte Amsterdams Fonds voor de Kunst e ad un lungo lavoro di crowdfunding digitale, è un brano dal suono esoterico, davvero speciale: a realizzarlo, l’artista olandese Christina Della Giustina, che da anni sperimenta sistemi per tradurre la scienza in musica ed altre esperienze sensoriali.
Il brano “Haima” – in greco “sangue” – è la traduzione in suono della formula chimica del sangue. Ed ha un suono che non vi aspettereste!