Distributori di profilattici a scuola: forse è la volta buona anche per l’Italia
All’estero non è affatto una novità.

Senza andare troppo lontano, accade a San Marino, dove i distributori di profilattici si trovano davanti alle scuole e l’educazione alla sessualità consapevole è già stata sperimentata ampiamente.
Accade dal lontano 1992 in Francia, dove i distributori di profilattici a scuola erogano condom al prezzo di 20 cent cadauno: si trovano nel 96% degli istituti secondari. Accade naturalmente in Olanda e in USA, dal lontanissimo 1989.
In Italia, invece, non accade nulla.

I distributori di profilattici a scuola non sono ammessi.

Nonostante svariati tentativi di proposte parlamentari di ogni schieramento, nonostante gli accordi tra farmacie e province – come è accaduto in Abruzzo, in Lombardia, in Emilia Romagna a Roma – nulla è stato fatto, anche per volontà di famiglie e dirigenti scolastici.

La politica, così, ha smesso di provarci.

Adesso però, c’è una scuola di Cuneo, su cui si è calamitata l’attenzione di tutta la stampa italiana, che ha deciso – forse – di creare un precedente. Il consiglio d’istituto dell’istituto agrario “Virginio” prenderà in considerazione nelle prossime ore l’idea di installare uno o più distributori di profilattici a scuola.
Ad avanzare la proposta, sono stati tutti gli studenti in coro, che lamentano l’assoluta indifferenza della scuola alle tematiche dell’educazione alla sessualità e all’affettività.
Con buona dose di consapevolezza e di maturità, gli alunni chiedono incentivi al sesso sicuro e maggiore accessibilità all’unico dispositivo in grado di prevenire contemporaneamente e con un’affidabilità quasi assoluta, gravidanze indesiderate e MST: il condom.

Gli studenti chiedono più accessibilità al sesso protetto

«Siamo di fronte ad un abbassamento dell’età media del primo rapporto sessuale – afferma il rappresentante d’istituto – ed è quindi fondamentale assicurarci che i giovani abbiano esperienze sicure e protette dal contagio di malattie sessualmente trasmissibili. Proporre quindi al Consiglio di Istituto di installare distributori di profilattici a scuola, ad esempio nei bagni, con prezzi calmierati, non vuol dire incentivare i ragazzi a fare sesso a scuola. Significa rendere i profilattici più accessibili ai giovani e garantire l’aumento della media dei rapporti sicuri».