Celebrare la Giornata internazionale della Donna con qualcosa di più che un mazzo di mimose, un appello a dire stop allla violenza di genere e un aperitivo di gruppo tra amiche?

Certo che si può!

A pensare ad un 8 marzo alternativo e intelligente è questa volta la Puglia, che in occasione della Festa della Donna 2019, apre le porte alla prevenzione.

I volontari del CAMA LILA, in collaborazione con i Medici dell’Ambulatorio di Counselling e Screening HIV dell’Istituto di Igiene dell’AUO Policlinico di Bari e la Croce Rossa Italiana sede di Bari, romperanno gli schemi proprio in occasione del Womens’ Day, aprendo le porte delle proprie sedi per eseguire test rapidi salivari sull’HIV da mattino a sera. Chiunque potrà affacciarsi allo sportello e richiedere un test attendibile in pochi minuti,

Perché scegliere l’8 marzo? Perchè quando si pensa all’HIV – spiegano i promotori dell’iniziativa finanziata dal Comune di Bari – non si pensa alle donne e ai rischi che corrono.

Molti credono erroneamente che l’Aids riguardi solo i gay, i tossicodipendenti, le persone che si prostituiscono e i loro clienti, o comunque persone che hanno fatto scelte di vita in qualche modo “diverse”; ma si tratta di una convinzione basata su stereotipi e pregiudizi molto lontani dalla realtà. L’Hiv riguarda chiunque abbia una vita sessuale attiva: il fatto che il rapporto sessuale avvenga tra persone dello stesso sesso o di sesso diverso, che avvenga all’interno di una coppia stabile o di un rapporto occasionale, non cambia nulla.

HiV: Perché le donne rischiano di più

Eppure sono proprio le donne quelle che rischiano di più di contrarre l’HiV.

Per motivi di ordine biologico:

  • la conformazione della vagina determina un contatto più prolungato con lo sperma;
  • lo sperma contiene una concentrazione maggiore di virus rispetto alle secrezioni vaginali;
  • nella mucosa vaginale e nell’ano spesso sono presenti microlesioni che possono facilitare l’ingresso del virus.

 

Per motivi di ordine culturale e sociale:

  • spesso i partner ritengono il rapporto non protetto una forma di fedeltà e di fiducia;
  • una donna con un preservativo maschile in borsa può essere facilmente fraintesa e i fatti di cronaca ce lo ricordano nel modo peggiore;
  • l’utilizzo del preservativo femminile non è ancora culturalmente accettato, nemmeno in coppie stabili. Anche se ha dei vantaggi per le donne, sono in poche a sperimentarlo, per lo più all’interno di rapporti stabili e duraturi.

 

HiV: i dati confermano che le infezioni sono in aumento tra le donne

I dati lo confermano: se nel 1985 solo il 16% dei nuovi sieropositivi era donna, oggi un quarto dei contagi è al femminile. La percentuale continua a crescere, come dimostra uno studio comportamentale (Behepi-ICONA) realizzato in Italia su un campione di 2500 persone sieropositive e coordinato dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive IRCCS Spallanzani di Roma.

La ricerca conferma che circa il 60% delle donne ha acquisito l’infezione tramite rapporti sessuali non protetti con uomini sieropositivi e più del 70% di loro ha avuto nella vita meno di 5 partner sessuali. Di queste l’80% ha dichiarato di aver acquisito l’infezione da HIV dal partner stabile (solo il 30% era a conoscenza della sieropositività del partner al momento del contagio).

Da qui la necessità di ribadire l’importanza della prevenzione e dei test, soprattutto per le donne, a prescindere dalla propria routine sessuale. Il test salivare permette difatti risultati attendibili già dopo 20 minuti dopo la sua somministrazione. In caso di reattività (ovvero se il test risulterà preliminarmente positivo), la persona verrà indirizzata ad un centro specializzato, con un percorso di accesso facilitato, dove potrà eseguire un test di conferma convenzionale ed essere inserito in un programma di cura.