Ogni anno per la Giornata Mondiale di Lotta all’Aids viene coniato dalla “World Aids Campaign”, uno slogan per focalizzare l’attenzione su un aspetto particolare della patologia, su un aspetto sul quale si vuole maggiormente informare o educare.
Nel 2010 si è deciso che lo slogan sarebbe stato lo stesso sino al 2015: “Getting to Zero”. Uno slogan che voleva e vuole essere una promessa: zero nuove infezioni, zero discriminazioni e zero morti Aids correlate.
Il Mondo ha deciso e promesso di fermare in maniera definitiva la diffusione di Hiv/Aids entro il 2015.
Lo slogan riguarda tutte le Nazioni del Mondo alle quali viene richiesto un impegno importante di prevenzione, cura e sostegno. In quest’ottica, la Giornata Mondiale di Lotta all’Aids non diviene solo un momento di commemorazione ma un modo per guardare al futuro in maniera positiva.
Negli Usa si sono dati uno slogan ulteriore, più specifico: “Working Together for an AIDS-Free Generation” (lavorare insieme per una generazione libera da Hiv/Aids).
Chi mai avrebbe pensato che tre “zeri” potessero assumere una connotazione così positiva. Cosa si punta a raggiungere entro il 2015:
- Zero nuove infezioni: per la prima volta quest’anno in Italia si avranno dati certi e reali (non più stime) sull’andamento dell’epidemia nel nostro paese. A quanto pare, sembra sia stato definito il sistema nazionale di sorveglianza sui nuovi casi di contagio da Hiv (parziale sino ad ora). In questa maniera si avranno dati più precisi sui quali lavorare. Da questi dati si potranno scoprire molte cose come se davvero la Lombardia, come si sospetta da sempre, è davvero la regione più colpita.
- Zero discriminazioni: eliminare le discriminazioni nel mondo del lavoro per i malati di Aids è da sempre un obiettivo importante. Spesso nel mondo del lavoro non mancano discriminazioni per chi ha contratto il virus dell’Hiv: non esistono motivi reali per l’esclusione delle persone che vivono con l’Hiv da qualsiasi mansione. Ma esistono leggi, nazionali e internazionali, che affermano che tale esclusione non ha fondamento e non è possibile, e che andrebbero rispettate.
- Zero morti Aids correlate: dopo anni d’assenza l’Hiv è ricomparsa tra gli obiettivi di piano nella proposta di fondi sanitari del 2012. Una buona notizia, anche se bisogna ricordare che in tutti questi anni ci sono associazioni che hanno rivendicato questa cosa nella Consulta nazionale Aids e attraverso il Forum della società civile su Hiv/Aids, costituito nel 2011 durante la Conferenza internazionale sull’Aids di Roma. Pur essendo un passo in avanti, l’idea del Ministero riguarda la sola diagnosi di infezione da Hiv. Ben poco (o per meglio dire nulla) va alla prevenzione, che risulta essere la cosa più importante per prevenire nuove infezioni.
Queste affermazioni fanno sorgere alcuni interrogativi:
- Perché non promuovere nella giusta maniera l’utilizzo del preservativo?
- Perché preferire le terapie sempre costosissime, quando il costo dei preservativi maschili e femminili è molto inferiore?
- Il nostro Paese si ostina ancora a non rendere adeguatamente disponibili, soprattutto per le nuove generazioni, l’unico mezzo che permette di non contrarre il virus e fare l’Amore sicuri.