Si trova a circa quaranta minuti a sud di Samcheok City, a Sinnam, in sud Corea ed è una delle attrazioni più curiose della Terra. L’Haeshindang Park, meglio noto come il Parco dei Peni, ospita decine di sculture di falli eretti alti tre metri, scolpiti in pietra, legno, metallo ed altri materiali da artisti locali.

La leggenda della sposa vergine

La nascita del parco è legata ad una curiosa, tragica leggenda, che narra la storia di una giovane coppia di sposi follemente innamorata che viveva nel vilaggio di pescatori nei pressi del parco. Il matrimonio non si consumò mai, a causa della morte prematura della giovane vergine, affogata durante una tempesta mentre attendeva il suo uomo di ritorno dalla pesca. All’indomani della dipartita della sposa, i pescatori non catturarono alcun pesce e nei giorni successivi la riva si ritirò. L’intero villaggio, caduto in miseria, attribuì allo spirito della giovane moglie la disgrazia. I pescatori decisero così di creare delle sculture di forma fallica da porre in riva al mare per rendere omaggio alla donna, che avrebbe così potuto appagare, anche dall’aldilà, il suo desiderio inesaudito. Nacque così il parco dei peni e la pesca riprese più ricca di prima. I pescatori innalzarono anche un piccolo tempio, oggi noto come Roccia di Aebawi, sul quale, due volte l’anno, si svolge una suggestiva cerimonia religiosa ed un evento folcloristico in memoria della coppia.

Per visitare il Parco dei peni, che è aperto anche ai bambini ma non agli animali, è necessario scalare un’altura che si apre su una spettacolare baia immersa nel verde. Raggiunta la cima, migliaia di falli di ogni forma e dimensione si offriranno al vostro sguardo e ai click più maliziosi da mettere in rete.
Ma fate attenzione: se non lascerete piccoli regali birichini ai piedi del tempio eretto in memoria della sposa vergine, la maledizione del Parco dei peni potrebbe abbattersi su di voi e colpirvi proprio sotto le lenzuola. E che siate uomini o donne, forse non conviene rischiare …