Vi chiederete com’è che Comodo.it è diventato così famoso in un’epoca in cui solo sognare di fare acquisti sul web, in Italia, era da folli.

Mentre i modem a 56k, nelle case degli italiani, cominciavano appena a frinire, la stampa si approcciava al magico, misterioso mondo del web con un misto di inquietudine e curiosità che vent’anni dopo fa sorridere.

Nato in una provincia del Sud, Comodo.it era l’impresa anomala di due giovani con la mente proiettata nel futuro. E a chi scriveva – non per forza di economia o di tecnologia – il fatto in sé suonava sufficientemente curioso da essere diffuso.

La stampa, in poche parole, impazzì subito per l’impresa dei fratelli Valente che, oltre all’intraprendenza e alla motivazione, avevano di virtuoso il fatto di far leva su un tema particolarmente sentito: la lotta all’AIDS e alle malattie sessualmente trasmesse. Certo, la strada che si erano scelti non era particolarmente semplice, visto che, oltre a giocare in un terreno in cui disinformazione e falsa liberalità la facevano da padroni, avevano il compito di piantare il vessillo del commercio online in Italia. E all’epoca un’unica banca, la Banca Sella, era attrezzata per i pagamenti in rete. Però il fatto in sé di provarci, innovando rinnovabile nel terreno particolarmente delicato della prevenzione sessuale, affascinava tutti.

La ‘prima volta’ di Comodo.it su un giornale cartaceo fu sul settimanale Specchio, che già a settembre 1998, in uno speciale sui Nuovi Media, guardava al primo sito web italiano per la vendita di profilattici online come ad un’interessante innovazione. Quei ragazzi, si dicevano in redazione, ne avrebbero fatta di strada: valeva la pena dar loro una mano!
Fu il Barisera, quotidiano locale dell’allora provincia di Bari, il 3 ottobre 1998, per tramite della penna di Valentina Lamanuzzi, a mettere in prima pagina la notizia che “Ora il profilattico arriva via Internet”. Per prima raccontò dell’impresa di due biscegliesi che “riscattavano l’intero Mezzogiorno dall’enorme gap con il resto dell’Italia” con un’iniziativa di commercio elettronico pionieristica, in grado di sfruttare sapientemente la “ragnatela mondiale che cancella qualsiasi inibizione”.

Dalle pagine della testata locale “Il Biscegliese” Massimo Valente raccontava invece dei precedenti e dei paralleli di Comodo.it: e-cows.com, prima agenzia di soluzioni per il web in Puglia, ijim, magazine e shop online specializzato nel jazz italiano, www.bisceglieonline.it, portale di turismo dedicato alla città in cui era nato e cresciuto. Comodo.it, spiegava il fondatore nella sua lunga intervista, era frattanto già in grado di evadere ordini in tutta Italia nell’arco di 24 ore.

A ruota arrivarono le altre testate nazionali, tra cui Repubblica, che nel 2000 – in piena ripresa dallo shock del millenium bug – dedicava un articolo al fatto rilevante che con Comodo.it si acquistava in anonimato e nel pieno rispetto della privacy. Due anni dopo, il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari si sarebbe spinto a consigliare, tra i regali da mettere sotto l’albero, anche un pacco di profilattici personalizzati così da “unire la salute della mente a quella del corpo” approfittando delle festività.

Di tutti i numerosi ritagli che l’archivio di Comodo.it conserva gelosamente, ce ne sono alcuni a cui Massimo Valente è particolarmente affezionato. Lo sarebbe chiunque, nato in un’epoca analogica ma poi abituatosi a pensare in digitale, si trovi citato tra le pagine di questo curioso dinosauro della stampa specializzata: il Web Adress book di Panorama.

La “prima superguida per navigare nella grande rete”, ad ogni edizione stagionale, ricordava dell’esistenza di Comodo.it: l’unico “supermercato virtuale di profilattici” in cui acquistare secondo i gusti e le esigenze senza falsi pudori. Voto: @@@ piene!