Un progetto artistico che qualcuno ha definito eversivo, perché è una critica radicale al maschilismo del governo americano, alla pornografia mainstream e all’ossessione per il sesso di Donald Trump.

Lei si chiama Michelle Sutherland e sta raccogliendo fondi affinché la sua idea possa aiutare tutte le donne che si considerano oggetti sessuali a rivalutare la potenza rituale, curativa e benefica di un suono speciale che tutte producono durante il piacere: il suono dell’orgasmo.

Il suono dell’orgasmo eccita più delle immagini. I precedenti: Beautiful Agony

Già dal 2003 il progetto beautifulagony.com dimostrò, con un progetto di anti-pornografia molto originale, che il suono dell’orgasmo può più delle immagini di corpi nudi o in atteggiamenti erotici. Partendo dal presupposto che un orgasmo naturale, di persone comuni, di cui fosse ripresa solo l’espressione facciale e la voce, eccitasse più di un film erotico realizzato da pornoattori sulla base di un copione, i gestori del sito beautifulagony.com avviarono un esperimento multimediale. Tremila video e centinaia di contributi di gente comune dopo, Beautiful Agony è riuscita a dimostrare che la sessualità brutale, estrema e piena di cliché mostrata dall’industria del porno, poteva essere sostituita da una ‘pornografia etica’ anche più efficace in termini di eccitazione ed effetti positivi sull’umore. Oggetto di tesi di laurea e di interesse artistico da tutto il mondo, Beautiful Agony è stato omaggiato anche dal compositore francese Jean Michel Jarre, che nel suo album del 2007 Téo & Téa ha intitolato un sensuale – e cliccatissimo – brano al progetto.

Il suono dell’orgasmo femminile in tutte le piste da ballo del mondo: l’esperimento di Michelle Sutherland

La pittrice e performer americana Michelle Sutherland vuole portare il suono dell’orgasmo in tutte le piste da ballo del mondo, con un progetto che si ispira alle dottrine tantriche e invita le donne con la musica a liberare la propria energia sessuale. Non per il sesso in sé, tanto è che nel video promo e nell’idea non c’è nulla che ricordi una esperienza sotto le lenzuola. E nemmeno per affermare un principio femminista. Con il suo esperimento radicale, che si chiama “Orgasmic Sound Healing” Michelle Sutherland vuole piuttosto dimostrare che, proprio in quanto sessuato e fonte di piacere, il corpo femminile può essere la chiave di volta di una rivoluzione contro la pornografia peggiore. Inclusa quella sottesa dalle volgarità dei politici di turno.

Michelle, che ha iniziato questo viaggio interiore nell’inverno 2017,  dopo il 20 marzo 2018 debutterà nelle dancefloor più alternative del pianeta, con una serie di tracce in cui mescola il suono dell’orgasmo che si è procurata usando un sybian alla deep house e alla discomusic. Così intende dimostrare che il suono dell’orgasmo – proprio perché non vincolato al sesso spinto – di una donna libera e felice può essere una fonte di piacere per milioni di persone.

I ricavati di “Orgasmic Sound Healing” saranno – promette l’artista – interamente devoluti all’acquisto di uno scuolabus, con cui percorrerà le strade di New York da Washington Square Park alle Trump Towers nella primavera 2018, per portare la sua musica rivoluzionaria nei luoghi del potere.