Per il 62% degli uomini italiani del nuovo millennio c’è una cosa che conta più del sesso in sé: la soddisfazione a 360° della propria partner, che nell’83% dei casi è una donna intraprendente ed esigente.

Essere gentile, amorevole e rispettoso pesa per l’uomo di oggi decisamente più che essere passionale e dare sicurezza.

Sono questi i dati che emergono una ricerca condotta da  Gfk con il supporto di Ibsa Farmaceutici Italia nell’ambito della campagna Ticket to Love, finalizzata a tracciare il profilo della nuova identità sessuale maschile e del suo ruolo nella società.

L’iniziativa nasce per sensibilizzare gli italiani al tema del benessere sessuale dell’uomo, sempre più compromesso dai frenetici cambiamenti degli stili di vita e più in generale della società.

La nuova identità sessuale maschile – spiega la ricerca – è fragile, meno strutturata. È quella di uomo che non si sente più all’altezza delle aspettative femminili né dal punto di vista estetico né da quello economico – lavorativo e che cerca di ricostruire un modello di maschilinità ‘normale’ da offrire alla società. La metamorfosi non è però priva di conseguenze.

La nuova identità sessuale maschile: i risultati della ricerca

L’indagine di Gfk è stata condotta su un campione di 1000 uomini italiani di età compresa tra i 35 e i 70 anni e traccia il quadro di un maschio che si evolve in direzione pari e contraria a quella della donna. Mentre lei si mascolinizza, lui si de-mascolinizza: senza rinunciare al sesso, che resta centrale per l’88% degli intervistati, ha imparato ad adattarlo, fino a dare più valore al piacere della partner che al proprio.

Il 47% degli intervistati dichiara difatti avere rapporti due o più volte a settimana e il 67% almeno una volta a settimana, ma nel 64% dei casi presta un’attenzione quasi morbosa a tutte le informazioni e le nuove scoperte che riguardano piacere di coppia, sessualità, erotismo e prestazioni.

La nuova condizione di fragilità del maschio contemporaneo, che non nega di apprezzare i tanti benefici di una partner forte, capace e di carattere, ha però risvolti importanti sul piano psicologico come su quello fisico: da un lato l’uomo moderno si de-mascolinizza, si fa più sensibile e meno macho per esprimere il rifiuto dei modelli dominanti imposti dai mass-media, dall’altro perde progressivamente la capacità di riconnettere desiderio ed erezione.

 

Il bello della nuova identità sessuale maschile: più coccole e gentilezza, almeno in teoria

Il 77% degli uomini italiani ritiene che si possa rimanere virili anche nelle coccole, in cui ammette di indugiare volentieri e senza timore. Nel 45% dei casi conta addirittura per loro più essere gentili, affettuosi, amorevoli e rispettosi che passionale, carismatici e sicuri di sé.

L’uomo del nuovo millennio si fa ‘tenero’, sentimentale e intende costruire sua nuova identità sessuale un modello più “onesto e normale”, che includa anche su due parametri tipicamente femminili: sensibilità ed emotività.

Il brutto della nuova identità sessuale maschile: sempre più disfunzioni sessuali

Se da un lato la nuova identità sessuale maschile fa gioco alle donne,  il 51% degli intervistati, indipendentemente dall’età, ammette di aver avuto problemi di erezione almeno una volta nella vita. Nel  13% dei casi si tratta di un problema che si presenta in maniera intermittente o addirittura cronica (da una volta su quattro a ogni rapporto). Il 34% degli uomini attribuisce la disfunzione ad un fattore psicologico, ma non approfondisce il perché, per paura, vergogna, imbarazzo.

Ogni defaillance si accompagna a delusione, preoccupazione e frustrazione e, piuttosto che ricorrere ad uno specialista, mettendo a repentaglio non solo la propria intimità, ma anche la propria identità