Preservativi a scuola

Sorpresa! Rendere disponibili i profilattici a scuola, non solo non incoraggia gli studenti a fare sesso in età precoce e nemmeno aumenta l’attività sessuale di chi è già attivo.
Secondo una importante ricerca a cura del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA), la disponibilità di preservativi nelle scuole secondarie non solo non aumenta il numero di gravidanze indesiderate, previene dal contagio di malattie sessualmente trasmesse, ma neppure incoraggia gli studenti a fare più sesso.

Preservativi a scuola? Niente Sesso tra Adolescenti

La ricerca, ritenuta la più importante nella letteratura scientifica che tratta l’argomento, studia approfonditamente l’impatto di quei distributori automatici che molti studenti chiedono a gran voce – vedi il caso dell’istituto agrario di Cuneo – è fortemente positivo: migliora la salute sessuale degli adolescenti, riduce il rischio di contrarre HiV e altre comuni malattie sessualmente trasmesse, incoraggia a fare sesso sicuro sempre e a temere quel virus per tempo quasi dimenticato, che ha aumentato di un terzo tra il 2005 e il 2016 il numero degli adolescenti sieropositivi. Come ricordano i ricercatori: l’AIDS è la principale causa di morte tra i giovani di età compresa tra 10 e 24 anni in Africa e la seconda causa principale a livello globale. Dunque non solo il timore che i distributori di preservativi aumentino la promiscuità tra gli studenti è infondato, ma è persino pericoloso.

La ricerca, pubblicata sul Journal of Adolescent Health, sottolinea addirittura, che in diversi casi in cui i distributori di preservativi sono entrati a far parte della vita quotidiana degli studenti, il numero di partner sessuali è per loro diminuito.
«Stiamo facendo fatica a fermare l’aumento dei nuovi contagi di Hiv tra gli adolescenti, che in 7 casi su 10 sono ragazze», ha detto Bidia Deperthes, consigliere per la prevenzione dell’Aids presso le Nazioni Unite.