In Emilia Romagna è già realtà. Nel resto dell’Italia quella della contraccezione gratuita è invece ancora una battaglia tutta da vincere.

I fortunati che vivono a Bologna, Parma, Piacenza, Rimini, Ferrara, Modena, Forlì, Ravenna, Piacenza, Cesena e in tutte le città della provincia tutti gli under 26 (e le donne disoccupate o colpite da crisi fino a 45 anni) hanno diritto a preservativi e altri contraccettivi gratuiti.

Come si accede al servizio di contraccezione gratuita

Per accedere al servizio di contraccezione gratuita basta bussare alla porta di un qualsiasi consultorio, identificarsi dimostrando di essere iscritti al servizio sanitario nazionale e chiedere una consulenza contraccettiva. Per l’accesso alla contraccezione gratuita non serve nessuna prescrizione medica, né alcuna prenotazione.

Una chiacchierata con l’esperto, poi la scelta del contraccettivo giusto, che sarà distribuito dalla farmacia territoriale con un’unica ricetta che vale un anno intero. La scelta è vasta: oltre a preservativi maschili e femminili, che garantiscono una protezione totale anche dalle malattie sessualmente trasmesse, ci sono pillole, spirali, anelli, pillole del giorno dopo, impianti sottocutanei e altre sistemi ufficialmente deputati a prevenire le gravidanze indesiderate.

Unica regione italiana a mettersi al passo con i paesi europei più evoluti, l’Emilia Romagna si è posta, con una sola delibera di giunta regionale (la 1722 del 06/11/2017), tre obiettivi chiave che il sistema sanitario nazionale italiano fatica a fare propri: educare tutta la popolazione ad una maternità e ad una paternità responsabile; somministrare a chi ne faccia richiesta i mezzi necessari ad una procreazione responsabile; tutelare la salute dell’uomo e della donna, attraverso la prevenzione e la cura delle malattie sessualmente trasmissibili.

Tutto questo, riassunto in un unico concetto, significa che l’Emilia Romagna ha capito una cosa: prevenire è meglio che curare.

Del resto evitare gravidanze non volute significa avere donne più felici e più sane, evitare dolorosi traumi alle coppie e far risparmiare molti soldi al sistema sanitario.

«Prendersi cura in ogni fase della vita della propria salute sessuale e riproduttiva – spiega Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna – significa preservare e proteggere la propria salute nel complesso. Per questo ci rivolgiamo a tutte le donne, alle coppie, alle ragazze e ai ragazzi che vivono nella nostra regione e li invitiamo ad informarsi e a fare scelte consapevoli rispetto alla propria salute. Anche sessuale».

Contraccezione gratuita: l’Europa funziona a macchia di leopardo

I dati lo dimostrano: in Europa, l’uso del preservativo non è affatto omogeneo e anche per questo il 43% del totale delle gravidanze non è desiderata.

La metà di queste finisce come peggio potrebbe finire: con un sofferto aborto.

 

Parte della responsabilità di questa percentuale al limite del surreale spetta l’Italia, dove appena il 55,8% della popolazione (dati diffusi dal Contraception Atlas dell’European Parliamentary Forum on Population & Development) ha accesso ad un sistema contraccettivo.

In Belgio, Francia e Regno Unito, invece dal 75% al 90% della popolazione utilizza regolarmente i contraccettivi.

Perché? Perché il governo ne agevola l’utilizzo e ha adottato, già da diverso tempo sistemi di contraccezione gratuita o meccanismi di rimborso sull’acquisto di contraccettivi di varia natura.

In Italia, Emilia – Romagna a parte, non avviene nulla di questo, nonostante dal 2006 ginecologi, ostetriche, epidemiologhi e infettivologi si battano a suon di campagne e petizioni per chiedere al governo sistemi di contraccezione gratuita anche per gli italiani.

A consolarci c’è un unico dato: in quanto a contraccezione gratuita e accesso alle consulenze in materia di sessualità, l’Italia si trova a metà classifica tra i Paesi europei. Anche se non ce ne si può vantare, c’è insomma chi sta peggio di noi.

Per indignarvi, leggete pure i dati forniti dall’Unione Europea che vi riportiamo di seguito:Per tentare di porre rimedio alla situazione, questo il link della petizione del Comitato per la contraccezione gratuita e consapevole: https://www.change.org/p/contraccezione-gratuita-e-consapevole