Con l’addio a Prince arriva la triste notizia: era malato di Aids e avrebbe contratto il virus negli anni ’90 manifestandone i sintomi più gravi solo sei mesi fa. Questo è quanto rivela il settimanale statunitense National Enquirer, informato da fonte anonima.

Prince aveva solo 57 anni, trovato senza vita nel suo appartamento di Minneapolis, in Minnesota, lo scorso 21 aprile. Stroncato dall’Hiv quindi, come tante tra le più grandi star del panorama musicale mondiale, e non solo:  da Freddie Mercury, leader indiscusso dei Queen a Keith Haring pittore e writer statunitense rappresentante della cultura di strada newyorkese, fino a Giuliano Giuliani portiere del grande Napoli di Maradona.

 

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La fonte che ha riferito le indiscrezioni al settimanale Usa sarebbe certa, in quanto dentro l’ambiente discografico di cui faceva parte l’artista. Questo, scrive il giornale, avrebbe affermato che Prince, consapevole delle sue condizioni, si stava preparando alla morte. Pare invece che i parenti del cantante stiano cercando di fermare la diffusione di queste informazioni, escludendo l’Aids come causa della morte, ma avvalorando la tesi di morte accidentale.
Gli amici più intimi invece hanno dichiarato che Prince fosse testimone di Geova e che avesse deciso di rinunciare sin da subito alle terapie antiretrovirali standard per i malati di HIV/AIDS.

Ma lasciando perdere i particolari, resta il fatto che ancora una volta l’AIDs ha portato via un grande artista, tra i più amati degli ‘80/’90 con le sue “Kiss”, “Purple Rain”, “The most beautiful girl in the world”, brani unici del loro genere che hanno reso la sua musica eterna.