A dirlo non sono solo i medici, ma anche e soprattutto la statistica, visto che negli ultimi 80 anni per milioni di persone è andata così: autunno e primavera si sono dimostrate le stagioni migliori per il sesso e la fertilità.

Le stagioni influiscono sulla qualità del sesso, sulla durata delle prestazioni, sui meccanismi di piacere e persino sull’eccitazione.

Del resto se i cambiamenti climatici sono in grado di sciogliere i ghiacciai, uccidere la fauna selvatica, provocare tsunami e altre calamità naturali, riesce facile pensare che possano avere anche qualche ruolo anche sulla libido.

Un pool di economisti americani ne ha avuto la conferma: esaminando parallelamente 80 anni di dati sulla fertilità e la temperatura ambientale degli Stati Uniti, è riuscito a dimostrare che il numero delle nascite diminuisce significativamente tra gli 8 e i 10 mesi trascorsi da ciascun giorno in cui la colonnina di mercurio supera i 27° di temperatura. Il che significa che, a prescindere dalle mode e dalle coordinate geografiche, il caldo estivo fa calare la libido. Nel documento di ricerca prodotto dagli studiosi della University of California-Santa Barbara e della University of Central Florida in titolato “Temperature shock, cambiamenti climatici e adattamenti dei tassi di natalità” si spiega come non solo l’estate, ma anche l’inverno e in genere qualsiasi momento in cui le temperature si estremizzano, hanno effetti immediati sui livelli ormonali, influenzando non solo le pulsioni sessuali ma finanche la frequenza degli orgasmi nell’uomo e nella donna. A risentirne sono anche la qualità dello sperma sul fronte maschile e l’ovulazione sul fronte femminile.

«Anche se molti sperano di recuperare nei giorni di cattivo tempo o caldo estremo gli appuntamenti sotto le lenzuola persi nelle stagioni intermedie per impegni e lavoro, il sesso fatto nei giorni più freddi non compensa il minor numero di nascite dei paesi sviluppati».

Libido, sesso e clima: come aggirare la stagionalità

I condizionatori potrebbero aiutare la fertilità – spiegano ironicamente gli studiosi – che sanno benissimo quanto gli sbalzi di temperatura provocati dall’uso massiccio di aria condizionata siano deleteri per la libido.

La soluzione è, piuttosto, ritagliarsi qualche ora in più ora che è arrivato l’autunno, per dedicarsi, a maggior ragione se si è in cerca di un bebè, all’intimità. Occhio però a preferire le ore di sole a quelle di buio. Come più di una ricerca ha dimostrato, la differenza nei livelli di testosterone tra giorno e notte è davvero significativa. Prendete insomma come sana abitudine quella di approfittare delle uggiose mattine dei weekend di autunno per concedervi qualche ora in più sotto le coperte… in dolce compagnia.