Dopo le polemiche per lo spot del 1° Dicembre del Ministero della Salute, riguardanti il presunto errore sulla possibilità o meno di nominare la parola preservativo (errore che ben si è notato nel primo spot televisivo trasmesso e subito sostituito) ci chiedevamo quanto tempo dovesse passare prima che gli strenui oppositori del preservativo si lamentassero dello Spot.

Poco a quanto pare! Infatti anche dall’altro fronte (passatemi il sostantivo anche se non siamo in guerra) cominciano poco alla volta a giungere polemiche. E siamo certi che poco alla volta non potranno che aumentare.

Da più voci mediatiche si è alzato un grido polemico verso questo spot, ci sembra davvero assurdo che ancor oggi non si possa parlare liberamente di preservativo specie se a farlo è un organo statale, politico ma sopratutto “laico” come il Ministero della Sanità.

Circa le polemiche la nostra attenzione (se così possiamo definirla) si è scontrata su di un sito in particolare, Pontifex.roma.it (ovviamente si può capire la tendenza degli editori in materia di preservativo e sessualità).

Sullo Spot incriminato siamo rimasti a dir poco preoccupati e stupiti da cosa siano stati capaci di scrivere. Se è vero che la libertà di parola è di vitale importanza in una democrazia, d’altro canto prima di scrivere e pubblicare qualcosa bisogna rendersi conto degli effetti che può avere su chi la legge e crede ciecamente alla fonte di pubblicazione.

Non vogliamo fare pubblicità a certe parole però è giusto riflettere su alcune dichiarazioni di questo articolo:

  • Riguardo allo spot del Ministero: “questo spot corrompe i minori, invita al libertinaggio e istiga ad una visione edonistica della vita e del sesso, condannata da Dio. In poche parole, il Governo e il Ministro favoriscono la diffusione delle malattie”.

durex tvb

Considerazione: lo spot consiglia di usare il preservativo per prevenzione e non istiga mai ad una sessualità libertina.

  • Parlando di omosessualità: “Già l’omosessualità, pur castamente contenuta, va considerata anormalità in quanto atteggiamento assolutamente contro natura umana. Naturalmente, in casi del genere, oltre ad una sana terapia” aggiungendo  “I rapporti gay, dunque, vanno scoraggiati e non favoriti come insensatamente fa il Ministro spendendo, per altro, soldi dello Stato

Considerazione: siamo tornati nel Medioevo!?! Poiché nello spot s’intende ci sia un omosessuale che usa il preservativo per proteggere il proprio compagno, l’amore tra individui dello stesso sesso viene visto come una pratica aberrante da curare con una sana terapia. Ma quale sarebbe la terapia? L’ipnosi, la coercizione psicologica, l’inversione delle tendenze sessuali?!? Dove sarebbe la tanto declamata tolleranza cattolica in queste affermazioni?!?

  • Sulle conseguenze dello spot sulla sessualità e sull’Aids: “Quella di contaminare la società, sia moralmente con idee anomale, sia materialmente, in quanto l’Aids nella sua stragrande maggioranza dei casi, è favorita da condotte sessuali disordinate e contro natura

Considerazione: il preservativo, l’unico mezzo in grado al 100% di prevenire l’Aids e le altre MTS avrebbe la colpa di contaminare la società. Almeno in questo caso siamo certi che la cura non sia il male. Se avete riscontrato una dose di sarcasmo in queste parole, vuol dire che avete un’intelligenza tale di capire cosa significa “libertà di espressione e parola”.

Lontani da voler limitare la libertà di parola di nessuno, ci piace ricordare come la vita umana sia la cosa più importante da “preservare” rispetto a regole ormai superate. E se proprio si vuol parlare di comportamenti giusti o sbagliati sarebbe buona cosa inserirli all’interno di un programma di educazione alla sessualità e all’affettività, ricordando che usando il preservativo si ama sempre il proprio compagno/a.