Negli ultimi decenni la lotta contro l’HIV ha fatto enormi progressi, ma l’arrivo di lenacapavir iniettabile segna una svolta storica. Commercializzato come Yeztugo negli Stati Uniti e Yeytuo in Europa, è il primo farmaco per la profilassi pre-esposizione (PrEP) capace di offrire protezione fino a sei mesi con una sola iniezione sottocutanea.
Per milioni di persone, questo significa passare da una gestione quotidiana o mensile della prevenzione a un regime semestrale, semplice e altamente efficace.
Cos’è la PrEP e perché lenacapavir è diverso
La PrEP (Profilassi Pre-Esposizione) è una strategia che permette alle persone HIV-negative di assumere farmaci per prevenire l’infezione in caso di esposizione al virus.
Fino ad oggi le opzioni principali erano:
- Compresse giornaliere (come Truvada o Descovy): molto efficaci, ma richiedono una forte aderenza quotidiana.
- Cabotegravir iniettabile: da somministrare ogni due mesi, ha già rappresentato un progresso importante.
- Lenacapavir rivoluziona lo scenario: si somministra per via sottocutanea (non intramuscolare), una sola volta ogni sei mesi, offrendo così una protezione praticamente totale.
Come funziona: un nuovo meccanismo d’azione
Lenacapavir appartiene a una nuova classe di farmaci, gli inibitori del capsidio.
Il capsidio è la struttura che racchiude il materiale genetico dell’HIV; bloccandone la funzione, il farmaco interferisce con più fasi del ciclo vitale del virus, impedendo che si replichi e si diffonda.
Questo approccio è innovativo perché agisce in modo diverso rispetto agli altri antiretrovirali già in uso, ampliando le opzioni terapeutiche e preventive.
Perché è una rivoluzione
- Maggiore comodità: solo due appuntamenti l’anno, un vantaggio enorme per chi fatica a mantenere un regime giornaliero.
- Efficacia altissima: negli studi clinici (PURPOSE 1 e PURPOSE 2) lenacapavir ha dimostrato una protezione superiore al 99% contro l’infezione da HIV.
- Aderenza migliorata: meno somministrazioni significa minori rischi di dimenticanze o interruzioni.
- Preferenza degli utenti: molte persone che hanno provato pillole e iniezioni riferiscono di preferire nettamente la protezione semestrale.
- Accessibilità globale: già approvato negli Stati Uniti (FDA, giugno 2025) e in Europa (Commissione UE, agosto 2025), è in valutazione per la distribuzione nei paesi a basso e medio reddito.
L’impatto sulla salute pubblica
L’introduzione di lenacapavir potrebbe trasformare i programmi di prevenzione:
- Ridurre drasticamente le nuove infezioni, soprattutto nelle comunità più colpite.
- Facilitare la distribuzione: meno dosi significano meno logistica, utile anche in contesti con scarse risorse sanitarie.
- Abbattere lo stigma: non essendo visibile una routine quotidiana di pillole, la prevenzione può diventare più discreta e accettata.
Le sfide ancora aperte
Nonostante l’entusiasmo, restano alcuni nodi importanti:
- Costo: come molti farmaci innovativi, il prezzo iniziale è elevato. Saranno necessarie politiche pubbliche e accordi con i produttori per garantire accesso universale.
- Disponibilità: la produzione dovrà aumentare rapidamente per soddisfare la domanda crescente.
- Equità: il rischio è che solo i paesi più ricchi beneficino per primi della nuova tecnologia, lasciando indietro le aree più colpite dall’HIV.
- Gestione clinica: prima della somministrazione è essenziale accertare che la persona sia HIV-negativa, altrimenti esiste il rischio di sviluppare resistenze.
Uno sguardo al futuro
Lenacapavir segna un passaggio storico: dalla pillola quotidiana si arriva a una protezione semestrale. Questo traguardo può portarci più vicini all’obiettivo globale di azzerare le nuove infezioni da HIV entro il 2030.
La ricerca non si ferma: si stanno già studiando soluzioni a lunga durata ancora più pratiche, come cerotti transdermici o impianti sottocutanei.
Lenacapavir iniettabile rappresenta molto più di un nuovo farmaco: è un cambio di paradigma nella prevenzione dell’HIV. Con due iniezioni l’anno, milioni di persone potrebbero proteggersi senza il peso della terapia quotidiana.
Non si tratta solo di comodità, ma di uno strumento che può cambiare la salute pubblica globale, ridurre lo stigma e salvare vite.
Due iniezioni l’anno per dire addio alla paura dell’HIV: una promessa che, finalmente, sta diventando realtà.








