L’educazione alla sessuo-affettività — o educazione sessuale e affettiva — è molto più che parlare di “sesso”.

Si tratta di un percorso educativo che aiuta bambini, adolescenti e giovani a conoscere, comprendere e vivere in modo sano, consapevole e rispettoso la propria sessualità e quella altrui, costruendo relazioni affettive equilibrate e basate sul rispetto reciproco.Non è solo una questione di biologia o anatomia: è un cammino che intreccia emozioni, relazioni, rispetto, identità e responsabilità.

Cos’è l’educazione alla sessuo-affettività:

Si tratta di un insieme di attività educative e formative che mirano a sviluppare:
  • Conoscenza del corpo e della sessualità, informare su anatomia, pubertà, riproduzione, ciclo mestruale, contraccezione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili (MST).
  • Educazione all’affettività e alle emozioni: riconoscere e gestire emozioni, innamoramento, empatia, consenso e confini personali.
  • Promozione del rispetto e della parità di genere: contrastare stereotipi, discriminazioni e violenze, favorendo relazioni basate su uguaglianza e rispetto.
  • Prevenzione dei comportamenti a rischio: ridurre gravidanze indesiderate, abusi e bullismo sessuale.
  • Costruzione dell’identità personale: offrire spazi sicuri in cui esplorare identità di genere e orientamento affettivo o sessuale senza pregiudizi.

Obiettivi dell’educazione sessuo-affettiva

L’educazione sessuo-affettiva affronta, in modo diverso a seconda dell’età, temi come:

  • anatomia e fisiologia del corpo umano;
  • pubertà e cambiamenti fisici;
  • emozioni, sentimenti e relazioni;
  • empatia, amicizia e amore;
  • consenso e rispetto dei confini personali;
  • comunicazione e rispetto nelle relazioni;
  • prevenzione di abusi, bullismo e cyberbullismo;
  • salute sessuale e contraccezione.

A seconda dell’età:

  • Infanzia e primaria: emozioni, rispetto, differenze tra maschi e femmine, corpo e intimità.
  • Scuole medie: pubertà, relazioni, consenso, affetti.
  • Scuole superiori: amore, sessualità consapevole, responsabilità, identità, prevenzione.

L’educazione sessuo-affettiva nel mondo

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e l’UNESCO raccomandano da anni l’introduzione della Comprehensive Sexuality Education (CSE), ovvero l’educazione sessuale completa, considerata un diritto fondamentale.

In Paesi come Svezia, Francia, Germania e Spagna, questa materia fa parte integrante dei programmi scolastici, seguendo linee guida nazionali basate su evidenze scientifiche e principi di inclusione.

La situazione in Italia

In Italia non esiste ancora una legge nazionale che renda obbligatoria l’educazione sessuale o affettiva. Le scuole possono attivare progetti con esperti esterni — psicologi, medici, associazioni — ma servono l’autorizzazione dell’istituto e spesso il consenso dei genitori.

Negli ultimi anni (e in particolare nel 2025) si discute di nuove proposte legislative che vorrebbero regolamentare o limitare queste attività, soprattutto nelle scuole primarie e medie.

Esempio di programma educativo

1. Scuola primaria (6–10 anni)

Obiettivi: sviluppare rispetto, conoscenza del corpo e consapevolezza delle emozioni.

Temi:

  • parti del corpo e differenze tra maschi e femmine;
  • crescita e cambiamenti;
  • emozioni come gioia, rabbia, paura, affetto;
  • rispetto dei propri confini (“il mio corpo è mio”);
  • relazioni di fiducia e come chiedere aiuto.

Metodi: racconti, giochi di ruolo, disegni, video animati.

2. Scuola secondaria di primo grado (11–13 anni)

Obiettivi: comprendere la pubertà e i rapporti affettivi.

Temi:

  • trasformazioni del corpo e ormoni;
  • prime attrazioni, consenso, comunicazione;
  • prevenzione del bullismo e delle molestie;
  • uso consapevole dei social e sexting;
  • stereotipi di genere.

Metodi: incontri con psicologi o ostetriche, laboratori, teatro educativo.

3. Scuola secondaria di secondo grado (14–18 anni)

Obiettivi: promuovere una sessualità libera, consapevole e responsabile.

Temi:

  • piacere, rispetto e consenso;
  • prevenzione MST e contraccezione;
  • identità di genere e orientamento sessuale;
  • violenza di genere e relazioni tossiche;
  • pornografia e rappresentazioni distorte della sessualità.

Metodi: dibattiti, testimonianze, peer education, laboratori.

I risultati dei progetti attivi in Italia

Le esperienze realizzate in Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Trentino e Friuli mostrano:

  • riduzione dei comportamenti a rischio (rapporti non protetti, abusi, bullismo);
  • miglioramento del clima relazionale in classe;
  • maggiore consapevolezza ed empatia tra studenti.

È sempre più evidente la necessità di programmi strutturati di educazione alla sessuo-affettività, nonostante le difficoltà organizzative e culturali ancora presenti.