Il più grande produttore tedesco di preservativi CPR Sico, che ha prodotto circa 210 milioni di preservativi nell’ultimo periodo, la maggior parte dei quali destinati catene di vendita al dettaglio pare stia subendo un’ulteriore crisi nella produzione di profilattici, la seconda dopo l’inizio della pandemia.
Il tribunale distrettuale competente di Hildesheim ha nominato l’avvocato Karina Schwarz curatore provvisorio delle insolvenze per capire i motivi della crisi nella distribuzione dei prodotti da parte dell’azienda. Dall’inchiesta è emerso che uno dei fattori scatenanti del fallimento sono state le sanzioni contro la Russia, a seguito della guerra di aggressione di Putin.
Produzione europea di preservativi e Fallimento a causa delle sanzioni della Russia
Secondo quanyto riportato dai media e dalla stampa, CPR ha recentemente raggiunto circa un quarto delle sue vendite in Russia. In seguito all’entrata in vigore delle sanzioni, però, le esportazioni non potevano più essere fatturate in euro. La società è stata una delle prime a subire gli effetti delle sanzioni russe.
In effetti, il capo dell’azienda Michael Kesselring, che ha fondato la CPR nel 1987, allora un anno in cui l’epidemia di AIDS aveva raggiunto il culmine, ha rassicurato sulla ripresa della produzione nei prossimi mesi. La stessa azienda non è nuova a crisi economiche, come recentemente ha dichiarato bancarotta nel 2019 a causa di un problema bancario, ma è stata in grado di risollevarsi nel 2020. Da allora, l’attività è diventata più redditizia e di questo ha usufruito anche la vendita online di profilattici del noto marchio europeo, impegnato anche nella vendita di macchinari per la produzione di preservativi. Attualmente la catena di distribuzione di profilattici attende l’esito della sua ripresa.