Il sesso non protetto come la roulette russa: un gioco pericoloso. Su questo concetto la pubblicità sta insistendo parecchio negli ultimi tempi. Prima una propaganda anti-Aids comparsa sul giornale tedesco Der Spiegel, che ha suscitato scalpore per la durezza dell’immagine correlata, poi uno spot televisivo trasmesso da Mtv, capace di produrre un impatto emotivo altrettanto forte sullo spettatore. Denominatore comune è il colpo di arma da fuoco, al quale entrambe le réclame equiparano il mancato uso del preservativo.

Ma andiamo con ordine. Circa un mese fa spopolava la foto della fellatio praticata da una bionda che, al posto del pene, tiene in bocca una pistola. Di fianco lo slogan che recita: “La vita e la morte dipendono da soli 0,003 mm di latex”. Chiaro l’invito a usare il preservativo durante i rapporti orali. Anche tale pratica, infatti, può rappresentare un mezzo di trasmissione del virus Hiv, non meno dei rapporti completi.

Passa qualche settimana e le pistole tornano a sparare, questa volta in televisione. A impugnarle sono i tre protagonisti maschili della campagna pro condom promossa da Staying-alive.org. Destinatarie del proiettile sono invece le loro compagne occasionali, “punite” al termine di un atto sessuale consumato senza profilattico. E proprio alle donne è rivolto il messaggio finale, che campeggia sull’immagine di un preservativo contenente una pallottola: “Pretendi che il tuo partner indossi un condom”.

Già, perché il maggior numero di contagi da Hiv/Aids si riscontra tra le ragazze eterosessuali al di sotto dei trent’anni.