Troppa fretta di diventare grandi e vivere la sessualità come un gioco. Così tra le adolescenti milanesi cresce il rischio di malattie a trasmissione sessuale.
E’ quanto emerge da un’indagine dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) in collaborazione con l’assessorato alla Salute di Milano, svolta su un campione di 1.300 studentesse tra i 13 e i 18 anni in undici scuole milanesi.
Dati alla mano, la prima esperienza sessuale di una minorenne in Lombardia avviene a 13 anni, contro i 17 di un ragazzino. Precoce ma quasi mai informate su rischi connessi al sesso.
Malattie “ignorate”
La ricerca evidenzia infatti una realtà preoccupante: un’alunna su tre non sa che i sintomi delle infezioni di molte di queste malattie possono non essere evidenti e avere gravi conseguenze sul sistema riproduttivo.. Anche in tema di prevenzione esistono molte incertezze: l’89% delle intervistate indica il preservativo come principale strategia preventiva, ma solo tre su quattro dichiarano che lo userebbero sempre, una su cinque lo farebbe solo in caso di rapporti occasionali ed il 2% ne fa a meno.
Significativa anche la convinzione errata che l’infezione da virus Hiv possa colpire solo chi fa uso di stupefacenti, e che la pillola protegga dal contagio sessuale. Restano sconosciute, o molto confuse, le altre forme di prevenzione e le stesse malattie. Manca alle ragazze, dicono gli esperti, soprattutto la volontà di approfondire. Basti pensare che il 65% delle intervistate non ha mai sentito parlare dei servizi di ginecologia adolescenziale.
Tra i nemici della salute sessuale delle giovanissime, le più diffuse sono le vaginosi batteriche (si è passati dal 14% del 2005 al 20% del 2008) e i microplasmi (dal 22,8% al 32%). A conferma di questo, a Milano si è registrato un aumento del 25% dei giovani che si rivolgono a un Centro di Mts (malattie a trasmissione sessuale) per problemi uro-genitali.
Tratto da: Tgcom.it