Il Ministero della Salute prova a sensibilizzare sul tema della fertilità lanciando il #Fertilityday, giornata nazionale nelle piazze d’Italia il 22 settembre, ma il web si indigna. La campagna, con un sito costruito ad hoc, è fatta anche di cartoline virtuali con messaggi di promozione: “Affrettati, non aspettare la cicogna”, “La bellezza non ha età. La fertilità sì”. Qualcuno l’ha ritenuta arcaica, quasi da Ventennio fascista, altri denigratoria e paternale. Anche Roberto Saviano ha respinto l’idea del governo con un post su Facebook in cui analizza e commenta le singole immagini della campagna. “Un insulto”, dice lo scrittore di Gomorra. “Immagino che tutti i neogenitori quarantenni avrebbero voluto avere figli a venticinque anni, ma magari al tempo si stavano facendo le ossa, stavano lavorando gratis per qualche azienda, stavano forse trovando difficoltà a entrare nel mondo del lavoro”, scrive Saviano.

Alcuni medici e farmacisti hanno difeso l’iniziativa firmata dal ministro Beatrice Lorenzin. I dati Istat confermano che l’Italia è uno dei paesi con il numero di nascite più basso e che nell’ultimo anno si è addirittura toccato il minimo storico. Ma sui social dilaga la bufera contro la comunicazione scelta dal ministro della Salute perché il problema, dicono in tanti, non è della donna ma delle condizioni in cui vive la generazione dei trentenni in Italia. Così il web chiede migliori politiche lavorative, più attenzione all’ambiente e un’azione sul vero diritto della maternità. Tra rabbia, indignazione e polemiche, c’è anche chi risponde con ironia. Come il vignettista barese Giuseppe Del Bono che ha pensato di usare un preservativo bucato per sbeffeggiare la controversa campagna.