La destinazione della Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF) europea per scopi solidaristici può rappresentare il trampolino di lancio per porre fine alle grandi pandemie come l’AIDS. I/le rappresentanti di governo degli undici Stati della cooperazione rafforzata devono impegnarsi affinché una parte significativa degli introiti della TTF europea sia destinata alla solidarietà internazionale, alla lotta contro i cambiamenti climatici e contro le pandemie.
Obiettivi:
“Nel 2014 è stato raggiunto un punto di svolta: il numero di persone che ricevono le cure ha superato per la prima volta quello delle nuove infezioni su scala mondiale. Questo dimostra che debellare l’epidemia di AIDS non è più una prospettiva lontana, ma un obiettivo che può essere raggiunto entro il 2030”.E’ la notizia speranzosa che si legge nell’ultimo rapporto presentato nella sala stampa della Camera dall’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’Aids, in collaborazione con la Campagna ZeroZeroCinque. Realizzato da Coalition Plus, coalizione internazionale di organizzazioni impegnate nella lotta contro l’Aids, il rapporto – che uscirà in ben 13 Paesi in tutto il mondo – ha come obiettivo sconfiggere la pandemia entro il 2030 grazie anche a una tassa di scopo. Il titolo del rapporto infatti è “La TTF Europea: un’occasione unica per dire basta all’Aids”
La situazione attuale:
“Oggi sappiamo che una persona che assume regolarmente la terapia non trasmette più il virus. L’equazione è semplice: se ogni malato/a avesse accesso al test e alle cure, l’epidemia dell’AIDS si riassorbirebbe in qualche decennio”. Non solo, attualmente l’aumento dei finanziamenti per la lotta mondiale contro l’AIDS proviene principalmente dagli stessi Paesi poveri, mentre il contributo dei Paesi ricchi ristagna. Così come, in un contesto generale che vede un miglioramento complessivo, resta il dato di genere per cui ragazze e donne sono maggiormente colpite dal virus Hiv: “Lavorando da anni sulla salute sessuale e riproduttiva delle ragazze e delle donne, non abbiamo dubbi che un ruolo importante lo giochi la prevenzione” – sostiene Serena Fiorletta, responsabile comunicazione Aidos “per questo pensiamo che la proposta concreta che arriva da questo Rapporto sia una risposta efficace per realizzare gli obiettivi dell’Agenda 2030”.
Che cos’è la Tassa sulle Transazioni Finanziarie?
Conosciuta come Robin Hood Tax, è un’imposta estremamente ridotta su ogni compravendita di strumenti finanziari: non scoraggia i normali investimenti sui mercati, mentre argina gli eccessi di chi acquista e vende titoli migliaia
di volte in un solo giorno, anche nell’arco di pochi secondi, per guadagnare sulle piccole oscillazioni del loro valore.
“A livello mondiale abbiamo già a disposizione 20 miliardi di dollari all’anno – di cui la metà forniti dai Paesi in via di sviluppo. Secondo l’Onu, ne sarebbero necessari 8-12 in più all’anno, per avere la possibilità di porre fine alla pandemia” – spiega Stefania Burbo, focal point dell’Osservatorio Aids – “investendo 5 miliardi di dollari l’anno nel Fondo Globale contro l’AIDS dal gettito della Ttf, la tubercolosi e la malaria, gli undici Stati della cooperazione rafforzata sulla tassa fornirebbero un contributo economico decisivo per far sì che la fine dell’AIDS e delle grandi pandemie diventi realtà”.
“Queste risorse possono arrivare senza dubbio dalle entrate fiscali della TTF, la tassa europea sulle transazioni finanziarie, soprattutto se la si considera come una tassa di scopo – afferma Leonardo Becchetti, portavoce della campagna ZeroZeroCinque – Accanto al potenziale fiscale della misura non va sottovalutata la sua portata di regolamentazione finanziaria. La TTF rappresenta una tassa sulla ‘velocità’ e ha un impatto significativo, penalizzandoli, sugli operatori, come gli high frequency trader, che effettuano centinaia di transazioni con finalità meramente speculative e in un orizzonte temporale di pochi millisecondi. Il nostro auspicio come campagna è che si arrivi entro breve alla chiusura del negoziato europeo sul modello di TTF continentale, che il Governo Italiano sostenga un’architettura ambiziosa dell’imposta e che il Presidente del Consiglio si impegni pubblicamente, come chiesto da un milione di cittadini: il grado di civiltà di un paese si misura anche dalla priorità che viene data alla destinazione delle risorse.”
L’azione del governo italiano contro l’Aids
“Il governo italiano ha già rinnovato l’impegno finanziario alla cooperazione allo sviluppo, anche in vista della conferenza di rifinanziamento del Fondo Globale contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria – afferma Lia Quartapelle, deputata Pd e coordinatrice dell’intergruppo parlamentare per la cooperazione internazionale, – soprattutto in vista del G7 a presidenza italiana del 2017, pensiamo che sia possibile arrivare a definire la destinazione del gettito della TTF”.
“In Italia si continua a ripetere che la soluzione si può trovare solo in Europa, ma resta il problema che nel nostro paese viene creato un grande capitale finanziario che non viene redistribuito – così Giovanni Paglia, deputato Sinistra Italiana – Si può invece accedere ad una parte di questa ricchezza per intervenire sulla povertà, sui cambiamenti climatici e le pandemie. Anche perché in questa maniera si eviterebbe che i Fondi Globali siano in balia dei paesi donatori che ad ogni urgenza, si pensi solo all’emergenza terrorismo, possono spostare i soldi altrove”.
La distrazione delle risorse è anche il tema del rapporto fra Stato e Regioni, che vedono con la legge di stabilità ridursi ulteriormente i fondi per la salute: “Il nostro punto di vista locale può essere un valore aggiunto a campagne e progetti internazionali che hanno bisogno di collaborazione fra tutte le forze istituzionali e la società civile – aggiunge Marta Bonafoni, consigliera Sel, Regione Lazio – Siamo ad un crinale fra la notte e il giorno, o vinciamo ora la sfida all’Aids o torniamo indietro in maniera drammatica, possiamo costruire insieme una mozione consiliare ma soprattutto dobbiamo lavorare ad alleanze che mettano al centro la salute, da una agenzia regionale al rafforzamento dei consultori, perché vinciamo solo cooperando insieme”.
Saba Anglana: testimonial
Possibilmente mettendoci la testa e il cuore, come ha suggerito Saba Anglana, cantante di origine etiope e testimonial dell’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’Aids “perché anche attraverso la creatività e la musica si può dare la propria visione politica del mondo, nel senso alto del termine “politica”. La salute ha un ruolo importante per la pace fra i popoli, una società malata non ha tempo per pensare alla pace. Abbraccio questo ruolo di testimonial con cognizione di causa: ad Addis Abeba ho giocato con bambini “a scadenza” perché attorno ai 12 anni sarebbero morti, erano tutti sieropositivi ma già condannati. Possiamo lavorare perché questo non avvenga più”.
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