ROMA – “Con la presente vorrei gentilmente chiederle di poterci incontrare per dialogare in merito al dibattito animatosi in seguito all’approvazione in Consiglio Provinciale della mozione a sostegno della Campagna ‘Consapevolezza e Libertà’. Penso che gli obiettivi della Campagna non siano stati appieno compresi dai mezzi di comunicazioni di massa e che l’informazione si sia purtroppo concentrata sul solo aspetto scandalistico”. Scrive così Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra e Libertà e coordinatore del Gruppo federato della Sinistra in Provincia a Roma, in una lettera inviata al cardinale Agostino Vallini, vicario generale di Benedetto XVI.

Al centro, la mozione approvata dall’assemblea di Palazzo Valentini che chiede alla giunta di installare distributori gratuiti di preservativi nelle scuole. “Noi abbiamo fortemente a cuore il tema della sessualità consapevole e responsabile dei nostri ragazzi, continua Peciola. Pensiamo che in uno dei momenti più delicati dello sviluppo psicologico fisico ed emotivo degli adolescenti e dei giovani, le istituzioni spesso sono lontane. Gli adolescenti hanno bisogno di punti di riferimento e di informazioni e troppo spesso affrontano momenti cruciali della loro esistenza in solitudine. Una solitudine riempita dalle ‘verità’ distorte dei media e della cattiva informazione, come anche il Papa ha voluto ricordare nel messaggio del 24 maggio in occasione della XLIII Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali.

“Rimango convinto che esistono strumenti utili a tutelare la salute degli adolescenti e dei ragazzi- scrive ancora Peciola- nel momento della scoperta della propria sessualità. Strumenti educativi, ma anche strumenti, come il profilattico, che possono impedire fisicamente il diffondersi di malattie che mettono una serissima ipoteca sul futuro dei nostri ragazzi. Questo non possiamo permetterlo. Penso, inoltre, che ognuno di noi, nella differenza dei ruoli e delle responsabilità, debba mettere in campo tutte le azioni utili affinché torni all’attenzione pubblica la diffusione di malattie sessualmente trasmittibili. Diffusione che deve allarmarci tutti e sulla quale Chiesa e Istituzioni Pubbliche sono chiamati ad attivarsi per il bene della comunità. Rialzando la guardia su questa emergenza, possiamo aiutare la ricerca e sostenere il compito di quelle Istituzioni che hanno il dovere di intervenire con programmi educativi e con risorse economiche”.

“Le chiedo un incontro perché penso sia importante rappresentarle le ragioni- conclude Peciola- che ci hanno portato ad approvare un atto come quello che ha incontrato il suo commento e la sua denuncia e per conoscere il suo autorevole punto di vista in merito”.