La Chiesa per anni si è opposta all’uso del preservativo, alimentando per anni la diffusione dell’AIDS tra la popolazione giovanile. Negli ultimi anni però sembra che qualcosa stia prendendo una nuova direzione e la Chiesa cerca di chiarire la sua posizione nei confronti dell’uso del preservativo, arrivando ad ammettere che quest’ultimo rappresenta il “male minore” in aree del mondo dove il rischio di contagio è molto alto.

Il dibattito è sorto in seguito all’uscita recente di un libro che contiene brani tradotti, in maniera non conforme, rispetto al testo originale delle interviste al pontefice. Questo ha suscitato non poco dibattito tra la popolazione cristiana. Il portavoce del pontefice è intervenuto prontamente per chiarire il messaggio trasmesso dalla chiesa riguardo l’uso del preservativo

“… esso è accettabile (e può essere considerato male minore) laddove esiste il rischio di contagio da HIV ma che la Chiesa continuerà a credere che l’uso indiscriminato del preservativo incoraggi la promiscuità e aggraverebbe la situazione” .

Qual è la posizione delle Varie Religioni nei confronti dell’Uso del preservativo?

Dopo la “mezza apertura” del Papa sul preservativo (tra l’altro subito smentita) mi sembra utile controllare la posizione su questo argomento delle altre Chiese.

  • Chiesa Cattolica (51 milioni di fedeli in Italia): Il preservativo non può essere utilizzato, sono ammessi solo quelli naturali (Ogini-Knaus, Billings).
  • Chiese Protestanti (700.000 in Italia): Il preservativo può essere utilizzato in questa religione.
  • Islam (820.000 credenti in Italia): Non vi è una risposta precisa, si potrebbe dire NI. Il sesso è anche piacere, non solo procreazione.
  • Ebraismo (45.000): Il preservativo non può essere utilizzato, tranne se il suo utilizzo prevenga rischi per la salute della donna sposata.
  • Chiesa Ortodossa (1 milione di credenti): Questo crede da libertà di coscienza per i singoli fedeli.
  • Induismo (150 mila): Il preservativo è permesso ed incoraggiato per fermare la crescita demografica.
  • Buddismo (oltre 100 mila): Si poiché non comporta nessun atto di crudeltà verso viventi.
  • Testimoni di Geova (300 mila). Il preservativo può essere utilizzato.

Guardando questo elenco, sembra abbastanza chiaro che la Chiesa Cattolica sia l’unica a chiudere completamente all’utilizzo del preservativo. Forse è arrivato il tempo di aprire un vero tavolo di discussione tra Laicità e Religione.

Facendo riferimento al tema della posizione della Chiesa Cristiana Cattolica nei confronti dell’uso del preservativo, vogliamo riportarvi alcune delle domande più frequenti che gli utenti immettono sul motore di ricerca Google:

Usare il preservativo è un peccato per i cristiani?

Seppure la Chiesa Cristiana predichi in generale come metodo di protezione, l’astinenza sessuale, dalle malattie sessualmente trasmissibili; è indubbio che ad oggi la Chiesa si trova di fronte ad un enorme perplessità: da un lato deve considerare la necessità di preservare la vita delle persone, evitando che vengano infettate, dall’altro difendere la pratica di una sessualità che ha come scopo ultimo la procreazione.

Perché la Chiesa cattolica è contro i preservativi?

La Chiesa propone come unico metodo di contraccezione naturale l’astinenza sessuale.
Tuttavia, sappiamo bene che la realtà, ad oggi, è ben diversa da quella che ci mostrano i testi sacri ed in un continente come l’Africa in cui la piaga dell’AIDS fa milioni di vittime, proporre come unico metodo di barriera contro il contagio l’astinenza sessuale (escludendo categoricamente l’uso del profilattico) è irrealistico ed illogico. Nel nuovo secolo appare insensato pensare di combattere qualsiasi malattia a trasmissione sessuale in questo modo.

I coniugi cattolici possono usare il preservativo? Le coppie sposate usano il preservativo?

“La morale cattolica vede nella prassi contraccettiva un modo di agire che oscura, almeno in parte, l’integrità umana dell’atto sessuale e la percepisce come una manipolazione che deforma, per così dire, l’atto coniugale con il rischio, alla fine, di ferire lo stesso amore coniugale”.

L’uso del preservativo è ammesso nell’ebraismo?

In generale, l’utilizzo di dispositivi anticoncezionali viola due principi ebraici: la prima che impone di “sposarsi, procreare e avere figli”, la seconda che presuppone di non “sprecare seme” quindi eiaculare senza scopo. Fatta eccezione di tre casi che si ricollegano ad un’affermazione talmudica chiave che è stata chiamata “La Beraita delle tre donne”: “Può essere consentito l’uso di un’assorbente, durante il rapporto sessuale, a tre categorie di donne: una minorenne, una donna incinta, una donna che allatta.

Quali sono le opinioni ebraiche sulla contraccezione? E cosa dice l’Halacha?

Ad oggi esistono ancora opinioni controverse. Nel 2019, così si è pronunciato un rabbino a favore dell’uso del preservativo: “Nella mia posizione di rabbino, mi sono reso conto di quanto sia un problema centrale e preoccupante il controllo delle nascite, e ci sono donne per le quali le forme accettate di controllo delle nascite non sono adatte e l’uso del preservativo è uno sfogo adatto per loro, ” ha scritto sul giornale. “Questa consapevolezza mi ha portato a cercare un’apertura per consentire [il loro uso] nell’ambito dell’halacha”.