Un tempo era una parola impronunciabile. Oggi è diventata una realtà sempre più visibile, discussa e, in molti casi, vissuta: la monogamia non è più il modello universale dell’amore e del sesso.

In tutto il mondo – e anche in Italia – cresce il numero di persone che si identificano come sessualmente fluide e che sperimentano forme di relazione diverse da quella esclusiva a due. Non si tratta solo di moda o ribellione, ma di una vera trasformazione culturale.

Che cosa vuol dire “fluidità sessuale e relazionale”

Parliamo di fluidità quando le etichette tradizionali – etero, gay, coppia, fedeltà – iniziano a stare strette.
Le persone fluide non si sentono vincolate a un’unica identità o a un solo modo di amare. Preferiscono costruire i propri legami in modo personale, autentico, e spesso fuori dagli schemi.

Ecco alcuni dei modelli che stanno prendendo piede:

  • Poliamore: avere più relazioni intime e affettive contemporaneamente, con il consenso e la trasparenza di tutti i/le partner.
  • Relazioni aperte: coppie che mantengono un legame affettivo esclusivo, ma si concedono esperienze sessuali al di fuori della relazione.
  • Solo poly / relationship anarchy: approccio in cui ogni relazione (romantica, sessuale, amicale) ha lo stesso valore, senza gerarchie o definizioni fisse. L’idea è: niente ruoli prestabiliti, solo connessioni libere.

Ma non è solo una questione di sesso
Chi sceglie percorsi alternativi alla monogamia spesso non lo fa solo per “avere più partner”.
Dietro c’è il desiderio di costruire relazioni più oneste, consapevoli, comunicative, in cui si possa parlare apertamente di desideri, limiti e bisogni.

E sì: funziona solo se c’è un livello altissimo di comunicazione e consenso. Non è un sistema più facile. È solo un sistema diverso.

Una rivoluzione silenziosa (ma in crescita)
Secondo diversi studi internazionali, almeno il 20-25% dei giovani adulti ha sperimentato almeno una forma di non-monogamia consensuale nella vita. In Italia, se ne parla ancora sottovoce, ma le cose stanno cambiando.

Podcast, libri, profili social, eventi e gruppi di supporto dedicati a poliamore e relazioni aperte stanno emergendo ovunque. E, soprattutto, la vergogna sta calando: oggi si può (quasi) dire “non sono monogamo” senza essere guardati come alieni.

La fluidità relazionale non è per tutti, né lo deve essere. Ma sta aprendo uno spazio di libertà in cui ognuno può ripensare l’amore e la sessualità secondo i propri valori, invece di seguire un copione prestabilito.

Perché in fondo, la domanda non è “cosa è giusto?”
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