Quest’anno, come ogni anno, il Coming Out Day ha avuto luogo in tutto il mondo, come in Italia in cui si è dato luogo ad una serie  per discutere questo argomento tanto dibattuto e polarizzante.

Purtroppo, in numerose nazioni che coprono l’Asia, l’Africa e alcune parti dell’America, le relazioni omosessuali consensuali sono ancora punibili per legge. Ad esempio, in Iran e Arabia Saudita, tali atti possono portare alla pena capitale, mentre in altri paesi come la Dominica, le pene possono includere la prigione a vita, frustate, lavori forzati e persino terapie psichiatriche coattive. E ciò nonostante il fatto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia rimosso l’omosessualità dalla lista delle psicopatologie nel 1990.

Oggi, essere gay è ancora illegale in 64 paesi, e può risultare in varie pene, inclusa la prigione e, in certi casi, frustate e trattamenti medici coercitivi. Come sottolineato dal report dell’ILGA World, in nazioni come Iran e Arabia Saudita, la pena può arrivare fino alla morte. Va inoltre evidenziato che, anche nei paesi dove l’omosessualità è legale, la discriminazione e la stigmatizzazione sociale nei confronti di individui percepiti come non eterosessuali o non cisgender è un problema persistente. Per questo motivo è stata istituita la Giornata Mondiale del Coming Out, celebrata ogni 11 ottobre dal 1988. Questa data è stata scelta negli Stati Uniti per commemorare la “Grande Marcia” tenutasi a Washington nel 1987, un evento volto a richiedere diritti per le persone lesbiche e gay. Diritti che, in molte parti del mondo, sono ancora negati.

Situazione in Africa

Secondo ILGA World, la criminalizzazione dell’omosessualità è comune in Africa, con 32 dei 54 paesi del continente che prevedono pene detentive, spesso indefinite, per atti omosessuali consensuali. Tra i paesi che applicano queste leggi ci sono Egitto, Etiopia, Namibia, Somalia ed Eswatini. I paesi del Nord Africa non fanno eccezione, con pene che variano dai tre anni di carcere in Marocco e Tunisia ai due in Algeria fino ai cinque in Libia. In alcuni stati africani come Sudan, Gambia, Sierra Leone, Tanzania, Uganda e Zambia, la pena può essere la prigione a vita, mentre in Nigeria la frusta è un’altra possibile sanzione, oltre alla possibilità di una pena detentiva di 21 anni.

Situazione in America: Coming Out e Omosessualità

Anche nel continente americano, specificamente nei paesi caraibici, la tolleranza nei confronti dell’omosessualità è bassa. Questo non riguarda le principali nazioni del Nord e del Sud America, come Stati Uniti, Messico, Argentina, Brasile e Cile, ma piuttosto quelle situate nel Golfo Caraibico. Per esempio, in Guyana, denunciare rapporti omosessuali consensuali può risultare in una pena detentiva a vita. La situazione è altrettanto preoccupante in Giamaica, con pene che possono arrivare a 10 anni di carcere o lavori forzati; in Grenada e Saint Lucia, la pena è di 10 anni. In Dominica, oltre al rischio di 10 anni di carcere, vi è anche la possibilità di essere sottoposti a trattamento psichiatrico obbligatorio, nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia rimosso l’omosessualità dalla sua lista delle psicopatologie nel 1990.

Coming Out e Situazione in Asia

In Asia, la condizione dell’omosessualità è altrettanto grave, con quasi la metà dei paesi, 20 su 42, che criminalizzano le relazioni omosessuali. I paesi con le pene più severe sono l’Iran e l’Arabia Saudita, dove è possibile incorrere nella pena di morte, in pene detentive indefinite e in frustate. Questo tipo di punizione è presente anche nello Yemen, dove la pena alternativa è di 3 anni di carcere. La situazione è preoccupante anche per chi viene sorpreso in atti omosessuali consensuali in Pakistan, dove si rischia la prigione a vita, e in Afghanistan, dove la legge della Sharia è stata reintrodotta con il ritorno dei Talebani a Kabul. Altre nazioni come il Sultanato di Brunei prevedono pene severe come 30 anni di carcere o frustate, mentre in Malesia la pena può essere di 20 anni o frustate. Nelle Maldive, le pene sono simili, ma con una durata di detenzione potenzialmente minore, circa 8 anni.

Coming Out e Situazione in Oceania

La criminalizzazione dell’omosessualità non è limitata all’Asia, ma è presente anche in alcuni paesi dell’Oceania. Ad esempio, in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone, le pene possono arrivare fino a 14 anni di carcere.