Oltre vent’anni di carriera alle spalle, impreziositi da premi e record di vendite in serie. Il successo nella vita professionale non impedisce però a Annie Lennox di essere protagonista anche nel campo della solidarietà.

La conferma arriva dalla canzone intitolata Sing, composta per la popolazione colpita dall’Aids in Sudafrica, e per le donne in particolare. I proventi delle vendite saranno interamente devoluti a Tac (Treatment Action Campaign), un’organizzazione intesa a incrementare la diffusione dei farmaci contro l’Aids.

Nel corso dei suoi numerosi viaggi in Sudafrica, l’ex leader degli Eurythmics ha potuto osservare con i propri occhi le sofferenze causate dall’epidemia. «Guardare negli occhi un bambino che ha perso la famiglia a causa dell’Aids – dice – è un’esperienza che ti cambia la vita. Voglio che la mia voce sia lo strumento di comunicazione e informazione sul reale numero di vittime causate dalla malattia».

Una voce alla quale si sono aggiunte ben presto quelle di altri esponenti di spicco del panorama musicale: Madonna, Shakira, Celine Dion, Dido, Anastacia, Joss Stone e Martha Wainwright. Tutte donne e non a caso, spiega ancora la Lennox: «In Sudafrica ci sono più di 1,2 milioni di donne infette che, se ricevessero cure adeguate durante la gestazione, non condannerebbero a morte i loro figli».

“Sing” è anche il nome della raccolta fondi che l’artista britannica ha recentemente presentato a Londra. I video e le fotografie con cui lei stessa ha documentato la drammatica situazione sudafricana, uniti alla sua partecipazione a un dibattito televisivo con il primo ministro Gordon Brown, hanno contribuito a portare il problema sotto i riflettori dei media internazionali. Come pure il sito web aperto per promuovere la campagna (www.annielennoxsing.com) e il profilo inserito nelle comunità virtuali Myspace e Facebook.