La circoncisione è un mezzo efficace per evitare l’Aids. Due nuove sperimentazioni cliniche condotte in Uganda e in Kenia con il sostegno del National Institute of Health (Nih) degli Stati Uniti hanno dimostrato che gli uomini circoncisi hanno un rischio di infettarsi con l’Hiv che è la metà rispetto a quello degli uomini che non hanno subito l’intervento.
Per la precisione, la riduzione del rischio si è rivelata del 48% in Uganda e del 53% in Kenia. Le due sperimentazioni sono state effettuate su uomini che avevano scelto volontariamente di farsi circoncidere. Dopo due anni si è andati a vedere quanti di loro si erano infettati, confrontando i valori con quelli di altri uomini non circoncisi. Le sperimentazioni sono state interrotte prima del termine previsto proprio a causa dei risultati così evidenti.
La notizia è stata pubblicata in questi giorni sulla rivista British Medical Journal. Ma già nel 2005 una sperimentazione condotta in Sudafrica aveva dato risultati simili: la riduzione del rischio del passaggio del virus dalla donna all’uomo durante i rapporti sessuali in quel caso era stata addirittura del 60%.
La spiegazione di questi dati l’ha fornita Anthony Fauci, direttore del dipartimento di allergie e malattie infettive dell’Nih: circoncisione rimuove alcuni tessuti del pene che sono particolarmente ricchi di cellule di Langerhans, un tipo di cellule particolarmente vulnerabili all’infezione da Hiv. La parte superiore del pene si trasforma da una superficie di tipo mucoso, nel quale il virus penetra facilmente, ad una superficie cheratinica che offre una efficace barriera contro l’infezione.
«I risultati – ha aggiunto Fauci- dimostrano che la circoncisione può essere uno dei metodi di prevenzione nei maschi adulti. Non può essere l’unico metodo perché non protegge al 100%».

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, già dopo i primi risultati del Sudafrica, ha cominciato a impostare delle attività offrendo conoscenze e aiuto a quei paesi che intendono favorire la scelta della circoncisione. Tuttavia, bisogna essere sicuri che la circoncisione venga fatta nelle migliori condizioni sanitarie: l’uso di strumenti non sterilizzati o sterilizzati male potrebbe aumentare invece che diminuire il rischio di infezione da Hiv.
I risultati delle ricerche sono destinati ad aprire una polemica: si può pensare di sottoporre a circoncisione gli uomini senza il loro consenso? E i bambini? Peter Baker, del Forum inglese sulla salute maschile, ha detto: «Non si può circoncidere bambini che non possono dare il loro consenso informato.
L’intervento si può fare solo sugli adulti volontari. Per il resto, si deve proseguire con i vecchi mezzi: migliorare l’educazione alla salute e favorire l’uso del profilattico». C’è da dire, però, che i partecipanti ai due studi africani avevano avuto tutti (sia quelli circoncisi che quelli non circoncisi) la stessa educazione all’uso del preservativo.