Esiste persino una voce su Wikipedia: bugchasing. Citando, si tratta di:“una pratica sessuale in base alla quale alcuni individui praticherebbero sesso non protetto con individui sieropositivi, con l’intento deliberato di contrarre il virus dell’HIV”.
Si avete letto bene: contrarre il virus dell’Hiv in maniera voluta.
Se vi capita in una chat di conoscere qualcuno che pratica bugchasing, tenetevene pertanto assolutamente alla larga. Potrebbe contagiarvi anche se il suo intento principale non è quello di diffondere il virus. Chi pratica bugchasing fa sesso non protetto con persone sieropositive per il solo desiderio di essere contagiato. Cerca insomma una morte dolce.
I bugchaser – così vengono chiamati in gergo – hanno persino un linguaggio in codice: ci sono i “gift givers” i donatori del “regalino”, i bugchaser, gli “inseguitori” e il rito della “sieroconversione“, che è una sorta di battesimo, di iniziazione alla sieropositività.
In Italia il fenomeno pericolosissimo del bugchasing è noto col nome di Sindrome di Samo ed è in genere più diffuso tra gli uomini gay.
Per alcuni il bugchasing è un’alternativa più dolorosa al suicidio diretto.

Per altri, secondo le ipotesi degli studiosi, è una forma di compensazione al profondo senso di colpa di chi vive con disagio la propria identità sessuale e la giudica, a priori, non salutare. Convinto dell’inevitabilità dell’infezione, il bugchaser percorrerebbe la via della ricerca attiva della malattia. Scegliendo l’untore e il momento della “conversione” vivrebbe così il suo momento di ribellione, purificazione e massima libertà sessuale.
Secondo un’altra teoria il bugchasing potrebbe avere invece ragioni di appartenenza di gruppo, in quanto permetterebbe agli uomini gay di poter entrare a far parte della comunità di sieropositivi gay, che pare ad oggi la più coesa e forte delle comunità.
C’è chi, infine, considera il bugchasing come una forma spinta di ricerca del piacere estremo, dettata dalla noia della sessualità “normale”. L’inseguitore sarebbe, in questo caso, una persona affetta da pesante dipendenza sessuale, che ha smesso di provare piacere con il semplice sesso, anche se ripetuto più volte al giorno. Ma l’emozione provata dal “battesimo” non gli procurerebbe l’appagamento sperato. Cosicché il circolo vizioso, legato a cose sempre più pericolose, per lui o lei proseguirebbe senza fine.
La soluzione?
La soluzione al bugchasing, che è una pratica al confine con la malattia, c’è. E passa per la rieducazione sessuale. Imparare a vivere la propria sessualità in modo sereno, protetto e rilassato, è possibile per tutti. A partire da un presupposto: se c’è un malessere va’ affrontato di petto. Chiedendo aiuto a chi sa come fare e non dimenticando mai che basta un semplice profilattico per non avere pentimenti che durano tutta la vita.