Sono in 15, giovani, italiani, per due terzi donne ed estremamente determinati a dare uno slancio alla lotta all’Hiv e alle malattie sessualmente trasmesse.

Vengono da Bari, Napoli, Roma e Milano i medici e i ricercatori premiati al congresso più importante al mondo in materia di retrovirus e infezioni opportunistiche: il Croi di Boston, giunto nel 2018 alla sua XXIV edizione.

Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections La conferenza scientifica riunisce i migliori studiosi di tutto il mondo per condividere studi, sviluppi e metodi di ricerca relativi all’HIV e alle malattie sessualmente trasmesse e attira più di 4000 leader della ricerca internazionale.

I 15 superesperimenti italiani per la lotta all’Hiv e alle malattie sessualmente trasmesse

Tra i premi consegnati al Crois di Boston, c’è quello attribuito all’equipe di ricercatori pugliesi che ha  focalizzato l’attenzione su una speciale regione del genoma dell’Hiv, che agisce all’inizio dell’infezione sia a livello di trasmissione del virus che nella risposta immunitaria. Conoscere questo pezzo del virus in maniera così dettagliata potrebbe aiutare a progettare terapie immunologiche e vaccini di nuova generazione in grado di agire selettivamente e in modo molto efficace.

Un’altra ricerca, condotta da studiosi dell’Università della Campania, ha portato alla scoperta di correlazioni tra un microRNA (i microRNA sono piccoli RNA che regolano l’espressione delle proteine) chiamato miR-125 particolarmente abbondante nel fegato e la replicazione del virus dell’epatite B.

Gli studiosi dell’ospedale San Paolo di Milano e dell’Università di Milano hanno invece studiato gli effetti sull’apparato gastrointestinale dell’Hiv e quelli – gravi – del consequenziale trasferimento al cervello e ad altri organi di alcuni batteri del microbioma intestinale.

Attraverso uno studio combinato di genoma virale e analisi proteica, i ricercatori dell’Università di Tor Vergata hanno invece identificato correlazioni tra le mutazioni al virus dell’epatite B (spesso sessualmente trasmessa) e il cancro al fegato a volte associato a questa patologia.

Le ricerche premiate a Boston e saranno tradotte in italiano ed esposte durante il 10°congresso ICAR, in programma a Roma dal 22 al 24 maggio 2018. Per l’Italia sarà una preziosa occasione di fare il punto della situazione su prevenzione, cura e ricerca in materia di lotta all’Hiv e alle malattie sessualmente trasmesse.