Il metodo sintotermico si fonda sull’osservazione non di uno solo, ma di un insieme di effetti fisiologici prodotti dagli ormoni ovarici (estrogeni e progesterone) durante il ciclo mestruale.
Essi sono principalmente tre:

  1. il muco cervicale
  2. la temperatura basale
  3. modificazioni della cervice uterina (collo dell’utero)

Sulla base dei dati scientifici finora acquisiti in merito ad ognuno di questi singoli indicatori clinici di fertilità, sono andati definendosi i metodi sintotermici che, basandosi sull’osservazione e sulla registrazione di ognuno di essi, sono in grado, attraverso precise regole, di aiutare la donna a riconoscere i periodi di fertilità e di sterilita’ di ogni ciclo.
Il metodo sintotermico perciò si basa sul corretto utilizzo di tutti quegli specifici segni clinici di riscontro della fertilità: il sintomo del muco cervicale e della relativa sensazione che esso genera a livello vulvare; la temperatura basale, esaminandone l’andamento bifasico, segno di ovulazione; le modificazioni di posizione, consistenza e apertura dell’orifizio della cervice uterina, evidenziabili mediante autopalpazione, nonché eventuali sintomi minori quali spotting, dolori addominali, tensione al seno, ecc., che facilitano ulteriormente il riconoscimento del periodo fertile confermando le indicazioni degli altri indici.

Essendo diversi i segni che il metodo prende in esame, l’uno aiuta l’interpretazione dell’altro così che la donna può avere a disposizione almeno due segni per identificare l’inizio della fertilità ed almeno due per individuarne la fine.

Il periodo fertile secondo il metodo inizia il giorno della prima comparsa di muco sui genitali esterni. Durante tale giorno sono solitamente ravvisabili anche le prime modificazioni della cervice uterina che diventa più soffice, più alta e dall’orifizio un po’ più aperto rispetto al giorno precedente di sterilità. Nei giorni successivi sia il muco cervicale sia la cervice uterina subiscono modificazioni graduali fino a raggiungere un quadro di piena fertilità: il muco si presenta particolarmente fluido, trasparente e filante, e la cervice uterina diviene particolarmente soffice, molto alta in vagina e del tutto aperta. Il giorno in cui sia il muco che la cervice presentano queste caratteristiche di massima fertilità, è considerato il giorno del picco dei sintomi, ossia il giorno di massima fertilità, quello più prossimo all’ovulazione.
La temperatura basale misurata dalla donna ogni giorno presenta, fino al giorno del picco degli altri due segni, un andamento basso. È subito dopo il giorno del picco che solitamente si innalza di almeno un decimo di grado e rimane alta fino al giorno in cui compare la mestruazione successiva. Dopo tre giorni di temperatura alta, successivi al giorno del picco degli altri sintomi, si considera terminato il periodo fertile. Individuato l’inizio e la fine del periodo fertile attraverso l’interpretazione combinata dei segni e sintomi di fertilità, la coppia che desidera una gravidanza sa che deve privilegiare i giorni di massima fertilità per facilitare il concepimento. La coppia invece che desidera evitare o rinviare una gravidanza sa che in tale periodo deve astenersi dai rapporti sessuali.