Gli inglesi lo chiamano “maintenance sex”, ovvero “sesso di mantenimento”. Ed è quella cosa per cui anche se non si ha voglia di farlo, lo si fa comunque. Per dovere. Si tratta di un fenomeno comune, più di quanto pensiamo: secondo un recente studio condotto dalla HealthyWomen, riguarderebbe addirittura il 58% delle donne coniugate. Il che equivale a dire che solo il 42% restante delle mogli va a letto con il proprio uomo sempre con piacere.

Il “maintenance sex”, per quanto abbia un nome molto moderno, non è altro che il vecchio, anzi antichissimo, adagio del “dovere coniugale”. Una responsabilità talmente radicata nella tradizione che ancora oggi, anche in Italia, è regolata dalla legge. Si, marito e moglie devono far sesso, se non proprio a cadenze regolari, almeno qualche volta al mese. Secondo l’articolo 151 del Codice Civile, il rifiuto di far sesso dopo il matrimonio, comporta in automatico l’addebito al coniuge inadempiente delle eventuali spese di divorzio, in caso di separazione.  La legge italiana prevede che la mancanza di un’intesa sessuale “serena ed appagante”, inficiando la comunione materiale e spirituale tra gli interessati e impedendo all’altro la possibilità di soddisfare i propri bisogni sessuali, sia da intendere come una vera e propria violazione degli obblighi di assistenza morale previsti dal matrimonio: pertanto, qualora l’altro coniuge protesti, va sanzionata.

Fare sesso solo per dovere, tra marito e moglie, non è dunque nulla di scandaloso. E non solo per questioni di contratto. Secondo la maggioranza dei medici e degli psicologi, il “maintenance sex” è persino salutare: per il corpo, per la mente, per rafforzare la relazione e rinsaldare la coppia.

Anche quando, dopo anni ed anni di matrimonio, il desiderio sembra crollare, fare sesso – meglio se almeno una volta a settimana – è cosa buona e giusta, non solo per accontentare l’altro. Trattandosi di un atto d’amore nei confronti del partner e di se stessi, è una prova di intelligenza, anche emotivamente parlando. Anche pianificarlo va bene, in modo tale da prepararsi psicologicamente all’appuntamento.

Quando il desiderio manca, il partner “accontentato” dovrebbe però mostrarsi molto indulgente e fare in modo da ricompensare l’altro in qualche modo, in modo da alleggerire l’atmosfera. E magari… qualche volta rinunciare, lasciando che quel tempo di coccole si trasformi in un’attività per l’altro sorprendente ed appagante. Solo così potrà ritrovare anche il piacere.