Urla di piacere o sussurri silenziosi? Suoni striduli o gutturali? Parolacce o frasi dolcissime?
Ognuno a letto è differente. Ma se fa rumore, qualsiasi rumore che sia accostabile al momento di passione, pare che la coppia riesca a funzionare meglio. A rivelarlo è uno studio dell’Università di Leeds, pubblicato sugli “Archives of Sexual Behaviour”: secondo gli esperti inglesi le coppie sonore sono anche quelle che si divertono di più facendo l’amore e che spesso creano legami più profondi.
Ma cosa hanno di diverso tra loro urlatori uomini e donne e come le loro personalità sono accostabili al suono emesso durante il momento di massimo piacere? Sul magazine Live Strong, l’apprezzata educatrice sessuale di New York Kenna Cook, rivela che ad ogni reazione sotto le lenzuola corrisponde un preciso tratto della personalità. Ecco quali sono i casi più frequenti

Lo sporcaccione
E le parolacce dove le mettiamo? Espressioni volgari e lievi sculacciate secondo l’esperto tradiscono la personalità di chi ne fa spesso e volentieri uso. Personalità assolutamente normali, persino positive. Secondo Kenna Cook, a far ricorso alle parolacce sotto le lenzuola sarebbero difatti assolutamente gentili nella vita reale: la parolaccia sarebbe l’unica, più ardita trasgressione che sono in grado di concedersi senza sensi di colpa estremi

Il gutturale
Non riguarda solo lui, visto che in genere l’amante che emette suoni gutturali esprime in questo modo la sua capacità di dominare il partner. Essere per lui o per lei la metà più rumorosa della coppia è simbolo di potenza convertita in sesso.

L’ansimante
Chi ansima senza emettere nemmeno un suono, ma accelera solo il ritmo del respiro è da considerarsi, secondo Kenna Cook, persona sincera. L’esperta spiega che, più che rivelare qualcosa del carattere dell’interessato nella vita di tutti i giorni, racconta della partecipazione emotiva all’atto in sé. Poiché il respiro ansimato non è facile da simulare a meno di vistose gaffe, c’è da fidarsi di chi, senza esagerazioni di quanto il respiro intenso non è un qualcosa che si può facilmente intensificare. Quindi, sincero.

Quello che parla tanto e in terza persona
Non a tutti piacciono, ma sono piuttosto comuni. Si tratta di quelli che durante il sesso parlano, soprattutto in terza persona. Già, come se l’atto in sé non li riguardasse. Antipatici? Secondo l’esperta non c’è nulla da temere: lo fanno per mantenere attivo il cervello, che è in fondo il primo organo di piacere dell’intero corpo umano.

Quello che parla come se avesse di fronte un bambino
Non solo parole dolci, anzi non per forza. Ma il registro è quello infantile, che si usa quando si è a contatto con i bambini. Il tono di voce è alterato, le frasi sconnesse, ma comunque molto affascinanti. Secondo l’esperta non è un buon segno. Chi applica la strategia del balbettio infantile è una persona che ama avere il controllo della situazione e delle persone che vi sono coinvolte.